Non farsi trovare presente, presso l’indirizzo indicato, alla visita fiscale INPS può comportare conseguenze molto pesanti per il lavoratore. Non si rischia solo la sanzione amministrativa, ma anche il licenziamento per giusta causa, in caso di recidiva.
Sono casi, naturalmente, di assenza ingiustificata. Infatti, possono esserci motivi in cui si può giustificare la propria assenza alla visita fiscale.
In caso di malattia il lavoratore dipendente può assentarsi dal lavoro. Il datore di lavoro non può effettuare personalmente i controlli presso il domicilio del dipendente, per accertarsi del suo stato di salute e di guarigione.
Allora ecco che entra in scena la visita fiscale INPS, che si applica sia nel caso dei lavoratori del settore pubblico che privato.
Citiamo la Legge n. 300/1970, la quale prevede che gli accertamenti e le visite fiscali spettano ai medici dei servizi sanitari regionali.
In ogni caso, spetta all’INPS effettuare gli accertamenti diretti sull’infermità per malattia dei dipendenti disponendo le visite fiscali. Durante il periodo di malattia, il lavoratore ha diritto a ottenere un’indennità, corrisposta dall’INPS.
La sospensione dell’attività lavorativa è legata al periodo indicato nel certificato medico rilasciato dal medico. Il periodo può essere anche prolungato, qualora il medico, durante la visita, lo ritenga necessario.
Durante la malattia, il lavoratore dipendente deve garantire la propria reperibilità nelle fasce orarie stabilite dalla legge, anche nei giorni non lavorativi e festivi.
Nel 2024, le fasce di reperibilità per i dipendenti statali e per i lavoratori del settore privato sono le seguenti:
Conoscere gli orari è molto importante, per non rischiare di incorrere in quanto andrò a spiegare tra pochissimo.
Se il lavoratore dipendente non si rende reperibile oppure si rifiuta di farsi effettuare il controllo domiciliare del medico INPS rischia l’applicazione di una sanzione amministrativa.
Si tratta di una conseguenza molto pesante, perché la sanzione amministrativa consiste nella decurtazione del 100% dell’indennità di malattia prevista per i primi 10 giorni di assenza dal lavoro.
Quando, invece, il lavoratore risulta assente, sempre senza giustificazione, alla seconda visita, l’INPS interrompe la metà del trattamento per i giorni successivi al decimo, fino alla fine del periodo di malattia.
L’indennità viene totalmente interrotta in caso di assenza ingiustificata alla terza o alla quarta visita medica di controllo.
Le sanzioni non sono solo di natura amministrativa, ma possono esserci conseguenze disciplinari decise dai datori di lavoro.
Come appena detto, il datore di lavoro può applicare una sanzione amministrativa, prevista nel contratto, fino al licenziamento. Questo scatta solo in extremis, in tutti quei casi in cui si rileva una truffa nei confronti dell’azienda.
Il datore di lavoro comunica la sanzione al lavoratore. Quest’ultimo, entro 10 giorni, può presentare la documentazione necessaria volta a giustificare l’assenza.
Se il lavoratore non presenta alcuna giustificazione, allora l’azienda applica la sanzione, comunicandola tramite una lettera raccomandata.
Oltre ai casi di assenza ingiustificata, ci sono anche casi in cui si viene esclusi dall’obbligo del rispetto delle fasce orarie, ma solo per i seguenti casi:
Potrebbe capitare la scusante della visita di controllo dal proprio medico curante. È ammessa solo nel caso sia debitamente certificata che ne espliciti il carattere d’urgenza o di indifferibilità.
Non presentarsi alla visita fiscale INPS può comportare conseguenze molto serie, quando l'assenza è ingiustificata: