L’anemia sideropenica, altrimenti nota come anemia da carenza di ferro, è una delle più diffuse forme di anemia e peraltro è quella più comune in età pediatrica; per quanto le zone maggiormente colpite siano quelle cosiddette in via di sviluppo, si tratta di una condizione di frequente riscontro anche nei Paesi industrializzati.
I sintomi e i segni che caratterizzano l’anemia sideropenica sono diversi; fra questi la stanchezza cronica è uno dei principali. Il soggetto anemico avverte una sensazione quasi persistente di affaticamento e debolezza che in genere si accompagna a pallore, difficoltà a concentrarsi e, spesso, a irritabilità. Altre manifestazioni sono la dispnea da sforzo e la tachicardia.
Come facilmente si può immaginare, ciò ha ripercussioni più o meno pesanti sulla qualità della vita. A prescindere dalle cause che la determinano, che ovviamente devono essere indagate, una strategia di integrazione mirata è importante per risolvere il deficit di ferro. Utilizzare il miglior integratore di ferro può contribuire in modo significativo al miglioramento della sintomatologia.
Come accennato in precedenza, sono diverse le cause che possono portare a un deficit di ferro nel sangue.
Nelle persone adulte una delle cause principali è un’emorragia cronica a livello gastrointestinale causata da problematiche quali emorroidi, diverticolosi, gastriti, ulcere gastriche, neoplasie gastriche o intestinali ecc.
Nelle donne in età fertile può instaurarsi un’anemia sideropenica a causa di mestruazioni particolarmente abbondanti. Un deficit di ferro nel sangue è altresì comune nelle donne in stato interessante; in questo caso, le perdite mestruali sono ovviamente assenti e il problema è da ricondursi all’aumento delle richieste da parte del feto.
Più rara, ma non impossibile, un’anemia sideropenica legata a ripetute donazioni di sangue.
La condizione può instaurarsi anche nei soggetti che hanno subito un intervento di gastrectomia (rimozione totale o parziale dello stomaco); in questo caso il problema è legato a un problema nell’assorbimento del ferro.
Per quanto riguarda l’età pediatrica, secondo le stime dell’OMS, il problema interessa circa il 20% dei bambini di età compresa tra gli 0 e i 4 anni vita e quasi il 6% dei bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni (apporto alimentare inadeguato, aumentato fabbisogno da rapido accrescimento, ridotto assorbimento per problemi a livello intestinale, parassitosi intestinale ecc.).
Ci sono diverse altre cause di anemia sideropenica, ma sono piuttosto rare.
Per la diagnosi certa di anemia sideropenica è necessario effettuare alcuni esami di laboratorio (emocromo, sideremia, ferritina, transferrina, bilirubina diretta, indiretta e totale, TIBC ecc.).
La terapia dell’anemia da carenza di ferro consta essenzialmente di due passaggi: ricerca delle cause e integrazione di ferro.
La ricerca della causa che ha determinato il deficit di ferro è ovviamente fondamentale; in alcuni casi, è piuttosto facile individuarla; per esempio: nelle donne in stato interessante il deficit di ferro è una condizione piuttosto comune legata alle aumentate richieste fetali e può essere facilmente corretta con l’integrazione.
In altri casi non è immediato risalire alle cause del problema ed è necessario effettuare non soltanto esami di laboratorio, ma anche indagini strumentali.
Individuata la causa si instaura la terapia adeguata, fermo restando che la somministrazione di ferro è comunque necessaria fino a quando non vengono ripristinati nel sangue i livelli corretti del minerale in questione. A seconda dei casi possono occorrere diverse settimane per rientrare nel range di normalità.
È possibile che a quella di ferro sia associata l’integrazione di vitamina C poiché è un micronutriente che ne favorisce l’assorbimento.
Risolta la causa dell’anemia e ripristinati i livelli corretti di ferro nell’organismo, si può interrompere l’integrazione. È comunque sempre il medico curante che detta tempi e modi dell’integrazione.