La Russia ha deciso di incrementare i finanziamenti militari nel bilancio del 2025. Mentre la guerra in Ucraina si avvicina al terzo anno di combattimenti, l'amministrazione russa ha destinato maggiori risorse all'esercito che continua il suo avanzamento, seppur lentamente, nell'Ucraina orientale.
L'aumento record dei finanziamenti militari, oltre a incidere sull'economia russa e sul conflitto, rappresenta un passo significativo per Mosca. Si tratta di una spesa straordinaria nella storia del paese, la più elevata dalla fine della Guerra Fredda.
Nel 2025, la Russia incrementerà ulteriormente i finanziamenti alle forze armate. La bozza di legge sul bilancio federale per il periodo 2025-2027, approvata dalla Duma di Stato il 21 novembre, ha ricevuto il via libera definitivo dal Consiglio della Federazione il 27 novembre. Una volta firmata dal presidente Vladimir Putin, la proposta diventerà ufficialmente legge.
La Russia eleverà la spesa per l'esercito a livelli mai visti dall'era sovietica con un aumento per il secondo anno consecutivo. Saranno stanziati circa 113 miliardi di euro di spesa per la difesa nazionale. Si tratta di un incremento di circa 25 miliardi di euro rispetto al bilancio dell'anno precedente.
Secondo quanto riporta Moscow Times, nel primo anno di guerra le spese per la difesa ammontavano al 17 per cento del bilancio, nel 2023 al 19 per cento e quest’anno al 29,5. Il prossimo anno, invece, saliranno fino al 32,5 per cento.
Nel corso del 2025 i finanziamenti militari supereranno la spesa sociale. La nuova legge che è stata approvata ha un effetto diretto su altre categorie al fine di finanziare la guerra. Le spese per le pensioni e altri voci di politiche sociali diminueranno di circa 65 miliardi di euro che verranno reindirizzati al bilancio militare.
Le autorità russe prevedono, inoltre, di incrementare progressivamente le tasse per bilanciare le spese, cercando così di far quadrare i conti di fronte all'aumento record del budget per la difesa.
L'effetto della guerra in Ucraina sull'economia russa per ora non è stato devastante. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, l'economia di Mosca crescerà del 3,6 per cento.
Il motore principale della nazione rimane l'industria bellica che ne sostiene la crescita. Tuttavia, questo trend non garantisce uno sviluppo equilibrato: altri settori stanno soffrendo maggiormente e la carenza di manodopera sta diventando sempre più significativa. Il boom delle spese militari ha contribuito ad un'impennata dell'inflazione che a sua volta provoca pressioni sull'economia.
Le conseguenze delle sanzioni e dell'isolamento che la Russia sta affrontando potrebbero manifestarsi nel lungo termine. In una situazione in cui Mosca non sembra intenzionata a porre fine ai combattimenti e, anzi, considera prioritario finanziare ulteriormente l'esercito, le sfide economiche potrebbero intensificarsi.
La guerra in Ucraina, iniziata nel febbraio 2022, ha ormai superato i mille giorni, con il conflitto che si sviluppa su più fronti. L'esercito di Mosca continua ad operare nelle regioni orientali dell'Ucraina, aumentando recentemente gli sforzi per rafforzare la linea di Kursk. All'inizio di agosto, le forze armate ucraine hanno lanciato un'incursione in questa regione russa. La zona riveste un'importanza storica in quanto rappresenta il primo territorio russo occupato dal secondo dopoguerra e potrebbe, nel corso del conflitto, trasformarsi in una zona cuscinetto tra Russia e Ucraina.
Anche se ci si aspettava che l'offensiva ucraina nella regione di Kursk potesse distrarre le forze russe dall'est dell'Ucraina, l'esercito di Mosca continua a consolidare la sua presenza in queste aree. La scorsa settimana, Stati Uniti e Regno Unito hanno autorizzato l'uso di missili da parte dell'Ucraina all'interno del territorio russo, una mossa che segna un punto di svolta significativo nel conflitto. Con l'avvicinarsi della conclusione del mandato di Joe Biden, questa decisione di Washington assume un valore strategico cruciale, soprattutto in vista di un possibile cambiamento nella politica statunitense. Si prevede, infatti, che con l'insediamento di Donald Trump il 25 gennaio, il sostegno americano a Kiev possa essere significativamente ridotto.
In risposta, Putin ha recentemente approvato una revisione della dottrina nucleare della Russia, introducendo un'importante modifica. Secondo la nuova formulazione, Mosca potrebbe autorizzare un attacco nucleare in risposta a un'aggressione proveniente da uno Stato non dotato di armi nucleari, qualora quest'ultimo fosse sostenuto da una potenza nucleare.
La massiccia ricollocazione delle risorse, oltre a sollevare interrogativi sul futuro economico ma anche sociale della Russia, dà un ulteriore segnale all'Occidente sulle intenzioni di Mosca per il futuro della guerra.