Lorenzo Pellegrini sperava che l'arrivo di Ranieri avrebbe potuto risollevare una stagione a dir poco deludente. Il capitano giallorosso era pronto a prendere il comando del centrocampo con l'obiettivo di cancellare le ultime prestazioni da incubo. La realtà, però, ha disegnato una scenario totalmente differente. Il numero 7 della Roma è finito ai margini della squadra perdendo il posto da titolare. Gli zero minuti contro l'Atalanta hanno confermato le intenzioni di Ranieri anche in vista dei prossimi incontri.
Lo status di Pellegrini è cambiato nel giro di poche settimane. Il 28enne è passato dall'essere un titolare inamovibile al ruolo di seconda scelta. In pochi si aspettavano che potesse rimanere in panchina durante tutti i 90 minuti, specialmente quando la Roma avrebbe avuto bisogno di un po' di estro in zona trequarti. Ranieri ha preferito mandare in campo Zalewski, El Shaarawy e Soulé, lanciando un chiaro messaggio al suo capitano.
Quella di ieri è stata appena la terza panchina stagionale per Lorenzo Pellegrini. Nelle occasioni precedenti, però, il numero 7 della Roma era entrato a gara in corso. Questa volta il pessimo stato di forma delle ultime gare ha convinto Ranieri a rinunciare al suo centrocampista per puntare su altri giocatori. D'altronde Pellegrini non ha mai inciso sulle sorti dei giallorossi, ricevendo spesso pesanti bocciature. Il rapporto con i tifosi è peggiorato partita dopo partita e ha compromesso una situazione già di per sé complicata.
I numeri testimoniano il pesante calo del classe '96. Pellegrini è ancora a quota zero gol e ha fornito appena un assist in 14 gare. E pensare che l'azzurro aveva chiuso la scorsa stagione con 8 reti in Serie A, caricandosi la squadra sulle spalle in diverse occasioni. Urge un immediato cambio di passo per non rischiare di diventare una seconda scelta e compromettere l'intera carriera. La speranza è che la panchina conto l'Atalanta abbia fatto scattare una scintilla e un senso di rivalsa nella testa del giocatore.
Se a lungo andare la situazione non dovesse cambiare Pellegrini potrebbe essere costretto a rivalutare il suo futuro nella capitale. Il numero 7 ha sempre giurato amore eterno ai giallorossi ma, allo stesso tempo, non può permettersi un ruolo da comprimario. Il feeling con il nuovo mister non è dei migliori e l'ex tecnico del Leicester gli ha concesso appena 46 minuti in tre partite. Il ruolo dirigenziale che ricoprirà Ranieri a partire dalla prossima stagione costituisce un ulteriore ostacolo per il riscatto di Pellegrini e della sua carriera.
Al momento il capitano della Roma non ha grande appeal sul mercato. Difficile che possa arrivare un'offerta dall'estero anche se la volontà del club potrebbe fare la differenza. Più realistico un trasferimento in Italia, dove il talento di Pellegrini farebbe comodo a diverse società. Tuttavia l'opzione più plausibile prevede la permanenza nella capitale fino al 2026, quando scadrà il contratto del centrocampista. A quel punto il numero 7 sarebbe libero di intraprendere una nuova avventura lontano da Roma.
Giocare con continuità è fondamentale per non rischiare di uscire dal giro della nazionale. Pellegrini lo sa bene e, anche per questo, non può permettersi di restare in panchina a lungo. La recente esperienza in Nations League si è chiusa con il rosso ricevuto contro il Belgio, non certo un bel biglietto da visita in vista delle prossime gare. L'obiettivo restano i Mondiali 2026 e Pellegrini vuole avere un ruolo da protagonista anche nelle qualificazioni che prenderanno il via a partite da marzo 2025. Tutto passerà dal riscatto in giallorosso e dalla voglia di riscattare una stagione a dir poco deludente.