Le elezioni in Ucraina sono sempre più al centro del dibattito internazionale. Con il conflitto ancora in corso, la leadership di Volodymyr Zelensky è sotto pressione non solo per la gestione della guerra, ma anche per la sua legittimità politica. Donald Trump ha rilanciato il tema attaccando duramente il presidente ucraino e mettendo in discussione il suo livello di consenso. Ma quanto sono fondate queste critiche? E chi potrebbe sostituire Zelensky in un’eventuale tornata elettorale?
L’inizio dei colloqui tra Stati Uniti e Russia, senza il coinvolgimento di Kiev continua a far discutere e allo stesso tempo ha acceso anche lo scontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. Il presidente americano accusa il suo omologo ucraino non solo di aver iniziato la guerra, ma anche di non aver posto fine al conflitto. Tuttavia, le critiche di Trump non si fermano alla guerra: nel mirino c’è anche la legittimità di Zelensky alla guida dell’Ucraina.
Secondo Trump, il tasso di approvazione del leader ucraino sarebbe appena del 4 per cento. In un post del 19 febbraio, il presidente statunitense ha alzato i toni, definendo Zelensky un “dittatore senza elezioni”.
I asked President Trump about Russia's desire to force Ukraine to hold elections in order to sign any peace deal. His answer:
— Jacqui Heinrich (@JacquiHeinrich) February 19, 2025
PRESIDENT TRUMP: "Well, we have a situation where we haven't had elections in Ukraine... I hate to say it, but he's down at 4% approval rating, and we're… pic.twitter.com/5ocaHEPmMl
Ma davvero la sua popolarità è così bassa? La risposta è no. Zelensky è stato eletto nel 2019 con il 74,96 per cento dei voti al secondo turno, battendo l’allora presidente Petro Poroshenko. Il suo indice di gradimento ha raggiunto un picco superiore al 90 per cento nel marzo 2022, poco dopo lo scoppio della guerra.
Sebbene sia calato negli ultimi tre anni, Zelensky rimane un leader popolare. Secondo l’Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev, il suo tasso di approvazione è del 57 per cento, mentre il 37 per cento degli intervistati ha dichiarato di non fidarsi di lui.
Le affermazioni di Trump hanno suscitato scalpore anche perché si allineano alle dichiarazioni del Cremlino. Il 28 gennaio, Kyiv Independent ha riportato un’intervista di Putin al canale statale Rossiya 1, in cui il presidente russo sosteneva che Zelensky fosse illegittimo e non avesse alcun diritto di firmare documenti in potenziali negoziati di pace.
Tra i possibili successori di Volodymyr Zelensky emergono figure di spicco con esperienze diverse.
Valery Zaluzhny è stato comandante in capo delle forze armate ucraine dal 2021 fino al febbraio 2024, quando è stato rimosso da Zelensky e nominato ambasciatore nel Regno Unito. Resta una figura molto popolare e, secondo un sondaggio del dicembre 2024, avrebbe il 36,1 per cento delle preferenze elettorali.
Yulia Tymoshenko, ex primo ministro ucraino, tra il 2011 e il 2014 ha scontato una pena detentiva per un caso di abuso di potere legato ad un accordo sul gas con la Russia. Molti ritengono che si sia trattato di una persecuzione politica orchestrata dall’allora presidente Viktor Yanukovych.
Petro Poroshenko, presidente dal 2014 al 2019, ha perso le elezioni contro Zelensky. Di recente ha affermato che le autorità ucraine starebbero pianificando nuove presidenziali entro la fine del 2025, ma tali dichiarazioni sono state smentite dal governo ucraino.
Vitalij Klitschko, sindaco di Kiev ed ex campione di pugilato, è un volto noto anche in Occidente.
Trump sta spingendo Kiev a tenere le prime elezioni presidenziali dopo lo scoppio della guerra. Il voto era previsto per il 2024 e il mandato di Zelensky sarebbe dovuto terminare il 20 maggio scorso. Tuttavia, la Costituzione ucraina non consente elezioni nazionali sotto legge marziale, in vigore dal 2022.
Non è la prima volta che la leadership ucraina viene criticata per il rinvio delle elezioni. I sostenitori “esterni” del voto affermano che la democrazia non può esistere senza elezioni. Tuttavia, con il paese sotto i bombardamenti, milioni di sfollati e diversi territori sotto occupazione, organizzare una campagna elettorale e il voto stesso risulta praticamente impossibile. L’aggiornamento del registro elettorale e lo spostamento in sicurezza dei cittadini verso i seggi sarebbero difficili da garantire in pieno contesto bellico.
L'attacco di Trump a Zelensky e il tema delle elezioni ucraine si inseriscono in un più ampio dibattito politico internazionale. Se da un lato la democrazia richiede elezioni libere e regolari, dall’altro la situazione in Ucraina rende il voto quasi irrealizzabile. I candidati alternativi a Zelensky esistono, ma il destino del paese è ancora strettamente legato all’andamento della guerra. Resta da vedere se le pressioni internazionali (in particolare quelle di Trump) avranno un impatto sulle scelte di Kiev nei prossimi mesi.