Matthew McConaughey è la prova che dalla gavetta si può arrivare alle stelle. Direttamente dal Texas, pronto a darsi da fare con i lavori umili (tra cui il lavapiatti e spalatore di letame) dopo il liceo, si iscrive a legge ma poi capisce che ama recitare e inizia il percorso grazie all'aiuto di un amico che studiava cinema.
Da lì, tanta forza di volontà, i primi spot televisivi, i piccoli ruoli nei primi anni 90' e un grande slancio nelle commedie romantiche come quella del 2001, Prima o poi mi sposo con Jennifer Lopez, o Come farsi lasciare in 10 giorni con Kate Hudson del 2003.
Oggi, a 55 anni, quest'attore originario di Uvalde può vantare di essere uno degli attori più grandi di Hollywood, avendo interpretato ruoli memorabili in film come Interstellar, Magic Mike e The Lincoln Lawyer, solo per citarne alcuni. Ma c'è un film che per lui ha segnato una vera e propria svolta e che gli ha fatto vincere l'Oscar come miglior attore protagonista.
Un'opera che ha richiesto un sacrificio pesante, il cui effetto si è fatto sentire sia sul set che sulla bilancia. Qualcuno non se lo ricorderà, qualcuno sì, e si starà ancora chiedendo come diavolo abbia fatto.
Matthew McConaughey
Siamo nel 2013 e McConaughey, già conosciuto e considerato un attore di successo, decide di lanciarsi in qualcosa su cui nessuno, a Hollywood, desidera scommettere. Ancora non sa quanto questa decisione sia determinante per fargli vincere l'Oscar come miglior attore protagonista.
Il film si chiama Dallas Buyers Club e racconta una storia vera focalizzata su Ron Woodroof, un elettricista texano malato di AIDS negli anni ‘80.
Il personaggio lotta per avere farmaci alternativi che potrebbero salvargli la vita. Il film affronta temi importanti: il sistema sanitario, la politica e, soprattutto, il modo in cui Ron mette in discussione le sue convinzioni iniziali. È una prova dura per McConaughey, che deve interpretare un personaggio completamente diverso dai suoi ideali, dal suo modo di fare e di pensare.
Si prepara con cura a una trasformazione fisica e mentale, per entrare nei panni di Woodroof. Sono vent'anni che circola questa sceneggiatura. È stata rifiutata ben 137 volte prima di trovare qualcuno disposto a credere davvero nel progetto.
Quando McConaughey legge questa storia, capisce che è arrivato il momento di rischiare.
Ecco di seguito il trailer italiano del film:
Il sacrificio fisico di McConaughey ha spiazzato tutti a prima vista. L'attore in soli cinque mesi ha perso 23 chili: è passato da 83 a 60 chili. Ma come ha fatto? Ha seguito una dieta drastica e rigida. Ci ha messo determinazione, disciplina. Riusciva a perdere un chilo alla settimana.
ha spiegato, come riporta Repubblica.
ha specificato, spiegando che il corpo si ricorda benissimo il peso d'origine e tende ad assimilarlo in fretta, dopo perdite tanto rapide di peso.
Cosa sappiamo della sua dieta di quel periodo?
A colazione mangiava tre albumi d'uovo.
A pranzo e cena 100 grammi di pesce con delle verdure.
I suoi "spuntini" consistevano in budino di tapioca.
E poteva bere quanto vino voleva, riporta Movieplayer. Non è stato affatto facile, è stato un lungo viaggio e si è affidato a un nutrizionista. L'autodisciplina mentale ha rappresentato sicuramente la lezione che di più gli ha cambiato la vita.
Quando questa curiosa dieta ha cominciato a diffondersi sul web, molte personalità di Internet hanno iniziato a imitarla.
Ecco un video del camper-youtuber, Taylor Dzaman, che spiega la dieta dell'attore e prova a seguirla:
Una risposta semplice e dolorosa: il mondo non era ancora pronto. Il film era troppo rischioso. Parlava di AIDS, di un uomo omofobo pronto a lottare per i diritti dei malati e di una battaglia contro il sistema sanitario degli anni '80.
Una pagina buia della storia, dove il tema dell’AIDS rimane uno dei più controversi. Rappresentava una condanna di tutti i tipi: fisica, sociale, per cui i produttori non se la sentivano di rischiare.
Resistenze e paure, tuttavia, sono state superate da chi ha creduto nel progetto, lavorando, come McConaughey, con impegno totale, fino a raggiungere il trionfo: un Oscar, un Golden Globe e un'interpretazione che nessuno dimenticherà.
Forse è proprio questa la lezione. Fare un film non troppo sicuro può rappresentare ad Hollywood il momento più giusto per tentare ed entrare nel tanto ambito olimpo delle eccellenze.