Lo scorso 9 aprile su Disney+ è uscita la nuova serie originale Good American Family, con Ellen Pompeo (la nota Meredith di Grey's Anatomy), Mark Duplass e Imogen Reid. Al momento sono disponibili i primi 5 episodi, e poi saranno seguiti da un nuovo episodio ogni settimana (per un totale di otto puntate). Ma si tratta di una storia vera?
Ispirato a una storia vera, questa serie tv drama esplora le diverse prospettive, i pregiudizi e i traumi di una coppia del Midwest che adotta una bambina con nanismo raro. La loro famiglia si allarga, ma presto arrivano inquietanti dubbi sulla sua età e sul passato della bambina, insinuando il sospetto che non sia chi afferma di essere.
Mentre i genitori adottivi cercano di proteggere i loro figli biologici da quella che percepiscono come una minaccia, la bambina lotta per confrontarsi con il proprio passato e costruire il suo futuro. La storia finirà sotto i riflettori dei media e in tribunale.
Si tratta di una storia vera, ma all'inizio di ogni puntata c'è una scritta che specifica che alcune storie sono state romanzate per esigenze narrative rispetto all'originale e che le scene in tribunale non vogliono dare ragione a qualcuno in particolare, visto che le versioni sono contrastanti.
Oltre a questa serie tv c'è già un altro docufilm che tratta questa storia, dal titolo Il curioso caso di Natalia Grace, disponibile su Prima Video.
Natalia Grace (Barnett) Mans è una ragazza americana nata in Ucraina, affetta da nanismo. All'età di sette anni, nel 2010, è stata adottata da una famiglia statunitense che poi l'ha abbandonata solo un anno dopo. I genitori adottivi della ragazza sostenevano che fosse un'adulta e, nel 2011, hanno ottenuto legalmente una modifica della sua data di nascita, spostandola dal 2003 al 1989. Tuttavia, un test del DNA eseguito nell'agosto 2023 dalla società TruDiagnostic ha stimato la sua età a circa ventidue anni, perciò quando è stata adottata aveva effettivamente otto anni.
I Barnett sono stati accusati di negligenza: Michael però è stato assolto nel 2022, mentre le accuse contro Kristine sono state respinte nel 2023.
A Natalia è stata diagnosticata la displasia spondiloepifisaria congenita, una rara forma di nanismo. Nel 2008 è stata adottata da Dyan e Gary Ciccone del New Hampshire che a causa del suo "comportamento problematico" l'hanno ridata in adozione due anni dopo. Nella primavera del 2010 è stata adottata da Kristine e Michael Barnett.
Nel 2012 i Barnett ottengono dal tribunale della contea di Marion, in Indiana, la modifica dei documenti di nascita ucraini di Natalia, indicando il 1989 come anno di nascita. Questo cambia legalmente la sua età da 8 a 22 anni. Nel luglio 2013 i Barnett trasferiscono Natalia in un appartamento a Westfield, e successivamente a Lafayette, sempre in Indiana. In seguito loro vanno in Canada con i figli biologici, lasciando Natalia sola nell'appartamento di Lafayette. Poco dopo essere stata abbandonata, Natalia viene accolta da Antwon e Cynthia Mans, che notano subito le sue difficoltà nel vivere in autonomia.
I pubblici ministeri del caso di negligenza contro i Barnett sono riusciti a rintracciare la madre biologica di Natalia in Ucraina. Anna Volodymyrivna Gava risultava nata il 20 aprile 1979 in Lettonia, perciò se la nuova data di nascita assegnata dal tribunale a Natalia nel 1989 fosse stata corretta, la Gava avrebbe partorito all'età di 10 anni.
I pubblici ministeri sono riusciti ad ottenere anche i certificati di nascita ed i registri ospedalieri dall'Ucraina che confermavano la data di nascita originale di Natalia, il 4 settembre 2003.