14 Apr, 2025 - 16:20

Che malattia ha avuto Filippo Bisciglia? L'incubo del morbo di Perthes in infanzia

Che malattia ha avuto Filippo Bisciglia? L'incubo del morbo di Perthes in infanzia

Filippo Bisciglia, noto conduttore televisivo e volto di programmi come Temptation Island, ha vissuto un'infanzia segnata da una malattia rara e debilitante: il morbo di Perthes. Questa patologia, che colpisce prevalentemente i bambini tra i 2 e gli 11 anni, è caratterizzata da una necrosi della testa del femore causata da un insufficiente apporto di sangue alla zona. Nel caso di Bisciglia, la malattia lo costrinse a trascorrere due anni senza poter camminare, un periodo che ha lasciato un'impronta profonda nella sua vita e nel suo carattere.

La malattia di Filippo Bisciglia: cos'è il morbo di Perthes?

Il morbo di Perthes, o Legg-Calvé-Perthes, è una condizione rara che interessa circa 19 bambini ogni 100.000. Si manifesta con dolori all'anca e difficoltà motorie, fino a compromettere la capacità di camminare. La necrosi della testa del femore può causare deformazioni permanenti se non trattata adeguatamente. Le cause precise della malattia non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che possa essere legata a microinfarti ossei dovuti all'interruzione del flusso sanguigno nella zona interessata.

Durante l'infanzia di Bisciglia, le cure per questa patologia erano ancora in fase sperimentale. Il piccolo Filippo fu sottoposto a un trattamento innovativo dal professor Milella, che decise di evitare interventi chirurgici invasivi. La terapia prevedeva l'immobilizzazione prolungata delle gambe per favorire la rigenerazione ossea e prevenire ulteriori danni.

L'impatto della malattia sulla vita di Filippo Bisciglia

Filippo Bisciglia aveva solo tre anni quando la malattia fu diagnosticata, come ha raccontato a "Verissimo". Per due anni non poté camminare: trascorse sei mesi con una gamba immobilizzata, altri sei mesi con l'altra e infine un anno con entrambe ingessate. Questo lungo periodo di immobilità rappresentò una prova dura sia fisicamente che psicologicamente. Nonostante la giovane età, il conduttore ricorda ancora il disagio e la frustrazione provati nel vedere gli altri bambini giocare mentre lui era costretto a rimanere fermo.

Il sostegno della famiglia fu fondamentale per superare questo momento difficile. Sua madre si affidò completamente al professor Milella, che adottò un approccio terapeutico innovativo per l'epoca. Grazie a questa cura sperimentale, Filippo riuscì a guarire senza subire danni permanenti alle articolazioni.

La rivincita personale

La malattia non solo ha segnato l'infanzia di Bisciglia ma ha anche contribuito a formare il suo carattere determinato e resiliente. Dopo aver superato questa difficile esperienza, Filippo decise di affrontare ogni sfida con il massimo impegno. Questo atteggiamento lo ha accompagnato anche nella sua carriera televisiva: dalla partecipazione al Grande Fratello nel 2006 fino al successo come conduttore di Temptation Island, programma che lo ha reso uno dei volti più amati della televisione italiana.

Bisciglia stesso ha dichiarato che quella sofferenza infantile gli ha insegnato a non arrendersi mai e a cercare sempre il meglio in ogni situazione. Ha raccontato come la voglia di dimostrare a sé stesso e agli altri di essere all'altezza lo abbia spinto a eccellere in tutto ciò che fa, dallo sport alla conduzione televisiva.

Un messaggio di speranza

Oggi Filippo conduce una vita normale e attiva: pratica sport come il padel e si dedica con passione al suo lavoro in televisione. La sua storia rappresenta un esempio di come sia possibile trasformare una difficoltà in un'opportunità per crescere e migliorarsi. Nonostante le difficoltà iniziali, è riuscito a costruire una carriera solida e una vita soddisfacente, diventando un modello di resilienza per molte persone.

Inoltre, il conduttore ha scelto di condividere pubblicamente la sua esperienza per sensibilizzare sull'importanza della ricerca medica e del supporto familiare nei momenti difficili. La sua testimonianza offre speranza a chiunque stia affrontando sfide simili, dimostrando che anche le situazioni più complicate possono essere superate con determinazione e fiducia nel futuro.

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