16 Apr, 2025 - 11:59

Come finisce la Cupola di Vetro, la sconvolgente nuova serie Netflix

Come finisce la Cupola di Vetro, la sconvolgente nuova serie Netflix

La Cupola di Vetro è una serie thriller svedese, fatta davvero molto bene e sconvolgente.

La protagonista, Lejla, torna nel suo villaggio natale per affrontare i fantasmi del passato, solo per scoprire che l'orrore non è mai davvero scomparso. Con una narrazione avvincente e colpi di scena mozzafiato, la serie culmina in un finale che ribalta ogni certezza, rivelando che il vero mostro potrebbe essere più vicino di quanto si pensi.​

Come finisce La Cupola di Vetro su Netflix: SPOILER

Prima di continuare nella lettura, guarda il trailer in italiano grazie al canale di MovieDigger:

Il lupo, spesso, si traveste da pecora. Ed è quello che succede nella Cupola di Vetro.

Nel cuore delle indagini sulla scomparsa di Alice e l'omicidio di Louise, Lejla si ritrova intrappolata in una rete di sospetti e segreti.

I suoi dubbi iniziano a concentrarsi su Tomas, l'ispettore di polizia e fratello del suo padre adottivo Valter.

Il ritrovamento del telefono di Louise a casa sua e il suo atteggiamento sfuggente alimentano questi timori. Ma la verità dietro il comportamento di Tomas, sebbene moralmente discutibile, è banale: stava semplicemente cercando di occultare la sua relazione clandestina con la vittima. 

L'orrore deve ancora essere svelato e Lejla non è affatto pronta a scoprirlo.

La verità, quando emerge, è un pugno nello stomaco, un tradimento che scuote le fondamenta stesse della sua esistenza.

L'uomo che lei credeva l'avesse salvata dal rapitore e che l'ha cresciuta, la figura paterna che le ha offerto rifugio e affetto dopo il suo traumatico rapimento da bambina, Valter, è in realtà il mostro che ha sempre temuto. Valter è Ecki.

È lui l'uomo che l'ha strappata alla sua vita precedente, e ora, con agghiacciante premeditazione, l'ha fatto di nuovo.

La scoperta avviene nell'ultimo, tesissimo episodio.

Come si svolge l'ultimo episodio

Sentendosi braccata e in pericolo (paradossalmente, proprio da Tomas, che sospetta ingiustamente), Lejla cerca rifugio nella proprietà di Valter, il luogo che ha sempre considerato casa, il suo porto sicuro. Ma la sicurezza è un'illusione.

Qualcuno la droga, la stordisce, e quando riprende conoscenza si ritrova prigioniera. Il suo carceriere è Valter. L'uomo l'ha portata nello stesso nascondiglio sotterraneo dove teneva prigioniera Alicia, la bambina rapita e intrappolata in una cupola di vetro trasparente, simbolo della sua ossessione e del suo desiderio di controllo totale. La casa sicura si è trasformata nella sua prigione definitiva.

Mentre Valter sta per strangolare Alicia perché ormai inutile al suo scopo, Lejla, consapevole del fatto che lui vuole controllarla non ucciderla, inizia a darsi di testa al vetro. Quando Valter vede che sta sanguinando copiosamente, le intima di smettere e toglie le mani dal collo di Alicia.

Nel frattempo l'arrivo di Tomas (che ha capito tutto) e della polizia, mette la parola fine a questo incubo. Per liberare le due vittime, il poliziotto spara a suo fratello, alle gambe, lasciandolo sulla sedia a rotelle.

Valter viene arrestato, Lejla e Alicia sono finalmente libere.

Nei momenti conclusivi della serie, Lejla compie un passo doloroso ma necessario: fa visita a Valter in prigione.

Cerca risposte, cerca una chiusura che forse non arriverà mai. Gli chiede dove siano i corpi delle altre vittime, delle altre donne scomparse nel corso degli anni.

La risposta di Valter è gelida, priva di rimorso, eppure devastante nella sua semplicità: "Nel fiume, dove ti portavo da piccola." La rivelazione è un colpo al cuore.

Quello che Lejla custodiva come un luogo di ricordi felici, di momenti spensierati tra padre e figlia, era in realtà un cimitero sommerso, il segreto oscuro di Valter celato sotto la superficie di acque tranquille.

L'ossessione di Valter per Lejila

Valter confessa anche l'origine della sua ossessione per Lejla. L'aveva vista per la prima volta da bambina, a una festa di paese, insieme alla sua madre biologica.

In lui era scattato qualcosa di malato, un desiderio di possesso che lo aveva portato a rapirla. Quando Lejla era riuscita a fuggire dalla sua prima prigionia, la sua vera madre era già morta.

Incapace di lasciarla andare, Valter aveva architettato un piano per riaverla: l'avrebbe adottata. Questo fu possibile solo perché Lejla, traumatizzata, non aveva mai visto chiaramente il volto del suo rapitore originale.

I due vivono per anni come padre e figlia, e lei con lui si sente al sicuro, finalmente. Il finale lascia Lejla libera fisicamente, ma con il fardello psicologico di una vita costruita su una menzogna terrificante e sull'amore malato del suo stesso carnefice.

Come spiega la creatrice della serie, Camilla Läckberg, l'intera premessa ruotava attorno a questa dualità sconvolgente: "L'idea fin dall'inizio si basava sul fatto che Valter fosse un lupo travestito da pecora. 

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