Un momento solenne, intimo e profondamente simbolico: la deposizione della salma di Papa Francesco non sarà trasmessa in diretta televisiva.
La notizia, confermata dalla Sala Stampa Vaticana, ha sorpreso molti fedeli e osservatori internazionali, abituati a un’epoca in cui ogni istante della vita pubblica – e talvolta anche privata – delle figure religiose viene condiviso in tempo reale.
Il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara è previsto per questa sera alle ore 20:00, ma si svolgerà a porte chiuse.
Non ci saranno telecamere né trasmissioni in streaming. Il Vaticano ha fatto sapere che, a rito concluso, sarà comunque possibile accedere a una documentazione fotografica ufficiale, che verrà messa a disposizione attraverso i canali di comunicazione della Santa Sede.
La scelta di non trasmettere in diretta la cerimonia rappresenta un ritorno alla riservatezza e alla solennità di un momento che, nella tradizione della Chiesa, ha sempre avuto un carattere sacrale e privato. Il gesto della deposizione della salma – che include la chiusura della bara e la sigillatura con cera rossa, oltre all’inserimento di simboli come il rogito (un documento che riassume la vita del pontefice) – è un passaggio carico di significati, destinato a rimanere nel silenzio del Vaticano.
Questa decisione si inserisce in un contesto di crescente attenzione al rispetto della dignità del momento del trapasso, e richiama alla mente le modalità già seguite per la morte di Papa Benedetto XVI, sebbene con alcune differenze.
Allora, infatti, furono rese disponibili immagini più ampie della camera ardente. In questo caso, il Vaticano sembra voler tutelare in modo ancora più stringente l’intimità del passaggio finale di Jorge Mario Bergoglio, il pontefice venuto “quasi dalla fine del mondo”, come egli stesso disse affacciandosi dalla loggia di San Pietro nel 2013.
È possibile che la scelta sia anche una forma di rispetto nei confronti della volontà dello stesso Papa Francesco, noto per la sua semplicità e per la sua sobrietà nei gesti pubblici. Fin dai primi giorni del suo pontificato, ha sempre cercato di sottrarre la figura papale a una spettacolarizzazione eccessiva.
In attesa dei funerali solenni, che saranno invece trasmessi in mondovisione secondo il protocollo vaticano, il momento della deposizione resta custodito nel silenzio delle mura leonine. Un momento di riflessione e raccoglimento, più che di esposizione pubblica.