Lucia Capuzzi è una delle giornaliste italiane più autorevoli nel campo dell’informazione internazionale, con particolare attenzione all’America Latina, ai diritti umani e alle zone di conflitto. La sua carriera si distingue per una profonda competenza, una narrazione empatica e numerosi riconoscimenti.
Lucia Capuzzi è nata a Cagliari nel 1978. Cresciuta nel capoluogo sardo, ha mantenuto un forte legame con la sua terra d’origine, che spesso emerge nella sensibilità con cui affronta le storie di migrazione e di ingiustizia sociale. Oggi vive e lavora a Milano.
Dopo la maturità, Capuzzi si è laureata in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Cagliari. Ha poi conseguito un dottorato di ricerca in “Storia dei Partiti e dei Movimenti Politici” all’Università di Urbino, concentrando la sua tesi sull’emigrazione italiana in Argentina nel secondo dopoguerra. Da questo lavoro è nato il suo primo libro, “La frontiera immaginata. Profilo politico e sociale dell’emigrazione italiana in Argentina nel secondo dopoguerra” (Franco Angeli, 2006).
In seguito, ha completato un master in Giornalismo presso l’Università Cattolica di Milano, affinando così le sue competenze nel campo della comunicazione e dell’informazione internazionale.
Lucia Capuzzi ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 2004. Dopo alcune esperienze presso il Tg Leonardo della Rai e la testata E Polis, è entrata nella redazione Esteri del quotidiano “Avvenire”, dove lavora tuttora come inviata speciale, con un focus particolare sull’America Latina, il narcotraffico, le emergenze umanitarie e i diritti umani.
Nel corso degli anni, ha realizzato reportage in zone di conflitto e in Paesi segnati da gravi crisi sociali e politiche, come Messico, Colombia, Haiti, Afghanistan, Brasile e Cuba. Le sue inchieste hanno spesso raccontato le storie delle vittime della violenza, delle donne resistenti e delle comunità in lotta per la giustizia.
Sulle vicende personali di Lucia Capuzzi, come marito e figli, non sono disponibili informazioni pubbliche attendibili. La giornalista mantiene un profilo riservato riguardo alla sua vita privata, preferendo che il focus resti sul suo lavoro e sui temi sociali che tratta. Nessuna fonte autorevole riporta dettagli su eventuali relazioni familiari o figli, segno di una scelta di privacy coerente con la sua figura professionale.