21 Apr, 2025 - 20:40

Testamento di Papa Francesco, cosa c'è scritto? Nessun patrimonio materiale ma un'eredità spirituale

Testamento di Papa Francesco, cosa c'è scritto? Nessun patrimonio materiale ma un'eredità spirituale

La morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, ha segnato la fine di un pontificato che ha lasciato un segno profondo nella storia della Chiesa e nel cuore dei fedeli di tutto il mondo.

In queste ore di commozione, la pubblicazione del suo testamento ha offerto uno sguardo intimo sulle ultime volontà del Pontefice, rivelando una scelta di semplicità, umiltà e profonda spiritualità. Ma cosa c’è scritto esattamente nel testamento di Papa Francesco? E quali sono i messaggi che ha voluto lasciare alla Chiesa e all’umanità?

Il testamento di Papa Francesco: una scelta di semplicità e devozione

Il testamento di Papa Francesco, redatto il 29 giugno 2022, è stato reso pubblico dalla Santa Sede poche ore dopo la sua morte. Si tratta di un documento breve ma denso di significato, in cui il Pontefice esprime le sue volontà esclusivamente in merito al luogo della sepoltura, senza riferimenti a lasciti materiali o disposizioni patrimoniali.

La sua attenzione si concentra invece su un gesto simbolico di grande valore: la richiesta di essere sepolto nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, e non nella Basilica di San Pietro, come avvenuto per molti suoi predecessori.

Papa Francesco apre il testamento con una dichiarazione di fede e di speranza:

"Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna, desidero esprimere la mia volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura".

La scelta di Santa Maria Maggiore non è casuale: il Papa ricorda come abbia sempre affidato la sua vita e il suo ministero sacerdotale ed episcopale alla Madre di Gesù, Maria Santissima. In particolare, sottolinea il legame speciale con questo santuario mariano, dove si recava in preghiera all’inizio e al termine di ogni viaggio apostolico, affidando le sue intenzioni alla Madre Immacolata.

Le disposizioni sulla sepoltura

Nel testamento, Papa Francesco specifica con precisione il luogo della sua tomba:

"Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale come indicato nell’accluso allegato".

Il Pontefice insiste sulla volontà che il sepolcro sia "nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus". Un gesto che riflette la sua costante predilezione per la sobrietà e la rinuncia agli onori mondani, in linea con lo stile che ha caratterizzato tutto il suo pontificato.

Le spese per la preparazione della sepoltura, precisa il testamento, saranno coperte con una somma lasciata da un benefattore, da trasferire alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Papa Francesco affida a Monsignor Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano, il compito di occuparsi delle disposizioni pratiche.

Un’offerta di sofferenza per la pace e la fratellanza

Il testamento si conclude con parole che rappresentano l’essenza della spiritualità di Papa Francesco. Egli affida la sua sofferenza degli ultimi anni al Signore, offrendola "per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli". Questo passaggio, più che una semplice disposizione testamentaria, suona come un vero e proprio testamento spirituale, in cui il Papa ribadisce i valori che hanno guidato il suo ministero: la ricerca della pace, il dialogo tra le nazioni, la solidarietà verso gli ultimi.

"Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e continueranno a pregare per me. La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli".

Nessun lascito materiale, ma un’eredità spirituale

Il testamento di Papa Francesco colpisce per la sua essenzialità. Non vi sono disposizioni su beni materiali o patrimoni, né indicazioni su eredi o lasciti particolari. Il Pontefice si limita a indicare con precisione la destinazione delle spese per la sepoltura, lasciando tutto il resto alla Chiesa e alla Provvidenza. Questa scelta è coerente con la sua visione di una Chiesa povera per i poveri, libera da legami con il potere e con le ricchezze terrene.

Il testamento spirituale e politico

Oltre al documento ufficiale, molti osservatori hanno sottolineato come l’intero pontificato di Papa Francesco rappresenti un vero e proprio testamento spirituale e politico. Fino all’ultimo, il Papa ha lanciato messaggi contro la guerra, il riarmo, la cultura dello scarto e la logica della paura. Ha chiesto di non cedere all’odio e di promuovere la cooperazione tra i popoli, la solidarietà e lo sviluppo umano integrale. Il suo ultimo messaggio, letto durante la benedizione Urbi et Orbi, è stato un appello accorato alla pace e alla speranza, un’eredità che va ben oltre le parole scritte nel testamento formale.

 

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