Il corpo è adagiato in una semplice bara di legno: Papa Francesco indossa una veste rossa, con la mitra papale in testa e un rosario tra le mani. Le prime immagini del Pontefice, morto il 21 aprile 2025, sono state diffuse dalla Santa Sede: l'esposizione della salma ai fedeli durerà tre giorni, a partire da mercoledì 23 aprile.
Per permettere la venerazione prima della sepoltura, a partire da tempi più recenti viene usata una tecnica chiamata tanatoprassi, già attuata per Papa Benedetto XVI, morto il 31 dicembre 2022.
La parola "tanatoprassi" deriva dal greco "tanatos" che signiifca "morte" e "prassi" che vuol dire "pratica": fa riferimento, quindi, all'insieme delle cure praticate su una salma.
Si tratta di una tecnica di imbalsamazione temporanea, che permette di conservare il corpo del defunto e rallentare il processo di decomposizione.
Dopo la morte, infatti, l'organismo subisce una trasformazione piuttosto rapida, con fuoriuscita di liquidi organici e vapori dal cattivo odore. Grazie a questo trattamento post-mortem, è possibile esporre la salma per la venerazione in modo sicuro e igienico.
Come comunicato dalla Santa Sede, infatti, la salma di Papa Bergoglio verrà esposta in una bara aperta all'interno della Basilica di San Pietro per tre giorni, fino al 26 aprile 2025, giorno delle esequie.
Il Santo Padre verrà poi tumulato all'interno della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, e non nelle grotte vaticane, come richiesto nel suo testamento.
La tecnica della tanatoprassi è stata introdotta per la prima volta in Italia nel 1995 a opera di Andrea Fantozzi, presidente e fondatore dell'AIT (Associazione Italiana di Tanatoprassi), e dell'INIT(Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi). In Europa, ma soprattutto negli Stati Uniti, è una realtà ormai consolidata.
Ma in cosa consiste? Come riportato proprio sul sito dell'INIT, si tratta di un'iniezione di un fluido "conservante" nel sistema arterioso e di una serie di "cure estetiche", che permettono di ritardare di alcune settimane il naturale processo di decomposizione.
In questo modo vengono preservati i tessuti del defunto, evitando la fuoriuscita di liquidi e i cattivi odori. Ma migliora anche il suo aspetto, mediante l'uso di cere e creme, donandogli così dignità e una maggiore luminosità.
La tanatoprassi viene eseguita nelle ore immediatamente successive al decesso. La pratica permette, inoltre, di velocizzare la trasformazione dei resti in polvere, che impiegano circa 10 anni a fronte dei 40-80 anni di un cadavere non trattato.
Il rito della constatazione della morte e della deposizione nella bara della salma del Papa
Stando alle norme dell’Universi Dominici Gregis, i funerali di un Pontefice devono tenersi tra il quarto e il sesto giorno dalla morte. Siccome la constatazione del decesso di Papa Francesco è avvenuta nella serata di lunedì 21 aprile, la finestra temporale per le esequie è compresa tra venerdì 25 e domenica 27 aprile.
La scelta è ricaduta sul sabato: i funerali di Papa Francesco si svolgeranno il 26 aprile alle 10 in piazza San Pietro, per permettere la massima partecipazione dei fedeli.