Suor Paola Arosio è una religiosa italiana appartenente alla congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, nota per il suo impegno nell’ambito educativo, sociale e per la sua attività di ricerca storica sulla vita e l’opera delle suore della sua congregazione.
Di recente, la sua presenza come ospite nella trasmissione televisiva "Di Martedì" su La7 ha acceso i riflettori sulla sua figura, portando il pubblico a chiedersi chi sia davvero questa suora dalla voce mite ma dal pensiero profondo e impegnato.
Paola Arosio nasce a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, nel 1959. Cresciuta in un ambiente familiare attento ai valori cristiani, sin da giovane sente la chiamata alla vita religiosa.
Dopo aver conseguito la laurea in Lingue Straniere Moderne presso l’Università Cattolica di Milano, decide di entrare nella congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, un istituto fondato a Besançon nel 1799 e noto per la sua dedizione all’assistenza degli ultimi e all’educazione dei giovani.
Suor Paola Arosio ha costruito la sua carriera all’insegna dell’educazione e dell’impegno sociale. Insegna lingue straniere nelle scuole secondarie, portando avanti una didattica attenta non solo all’apprendimento, ma anche alla crescita umana e spirituale degli studenti.
La sua attività non si limita all’insegnamento: vive a Roma, dove coordina un Centro multistruttura dell’Associazione Centro Astalli (Jesuit Refugee Service), dedicato all’accoglienza di famiglie rifugiate e minori stranieri non accompagnati. Questo lavoro quotidiano la pone a contatto con le fragilità della società contemporanea, rendendola testimone diretta delle difficoltà e delle speranze di chi è costretto a lasciare la propria terra.
Oltre all’impegno pratico, suor Paola Arosio si dedica con passione allo studio e alla divulgazione della storia della sua congregazione. Ha pubblicato, insieme allo storico Roberto Sani, il volume "Sulle orme di Vincenzo de’ Paoli", dedicato alla figura di Jeanne-Antide Thouret e ai primi sviluppi delle Suore della Carità tra Francia e Italia, con particolare attenzione al ruolo educativo e assistenziale svolto dall’istituto nel XIX secolo.
La sua attività di ricerca si intreccia con la formazione delle nuove generazioni di religiose: suor Paola collabora infatti alle iniziative di formazione al carisma della congregazione, accompagnando novizie e giovani suore nel percorso di scoperta della spiritualità e della missione dell’istituto.
La presenza di suor Paola Arosio a "Di Martedì" ha evidenziato la sua capacità di riflettere sui grandi temi dell’attualità, dalla politica internazionale alle questioni sociali, mantenendo sempre uno sguardo radicato nei valori evangelici e nella dottrina sociale della Chiesa. Nei dibattiti televisivi, si distingue per la pacatezza dei toni e la profondità delle argomentazioni, affrontando temi complessi come la guerra, la pace, l’immigrazione e il ruolo della fede nella società contemporanea.
In particolare, il suo contributo si è rivelato prezioso nel proporre una visione cristiana che non si limita alla dimensione privata della fede, ma si traduce in un impegno concreto per la giustizia, la solidarietà e la difesa dei più deboli.
Oltre all’insegnamento e alla ricerca, suor Paola Arosio è coinvolta in numerose attività di volontariato e solidarietà, in linea con il carisma della sua congregazione. Il suo lavoro presso il Centro Astalli la vede impegnata in prima linea nell’accoglienza e nell’integrazione di migranti e rifugiati, offrendo non solo assistenza materiale, ma anche ascolto, orientamento e accompagnamento umano e spirituale.
La sua dedizione le ha valso la stima di colleghi, studenti e delle persone che ha aiutato nel corso degli anni.
Suor Paola Arosio rappresenta una delle voci più autorevoli della Chiesa impegnata nel sociale, capace di coniugare la profondità della riflessione teologica con la concretezza dell’azione quotidiana. La sua biografia è un esempio di come la vita religiosa possa essere vissuta non solo nella preghiera e nella contemplazione, ma anche nel servizio attivo, nella cultura e nel dialogo con il mondo contemporaneo.
La sua presenza a "Di Martedì" ha contribuito a far conoscere al grande pubblico il volto di una Chiesa che si fa prossima, accogliente e capace di confrontarsi con le sfide del nostro tempo.