Il film preferito di Papa Francesco era La strada, il capolavoro del maestro Federico Fellini, con cui riusciva a identificarsi profondamente, come lui stesso ha raccontato in diverse occasioni. Il pontefice era un uomo di grande cultura, appassionato di cinema e di arte fin da quando era un bambino. Scopriamo quali altre pellicole sono riuscite e fare breccia nel suo cuore e perché.
In tante interviste, per rispondere alle curiosità più disparate delle persone sul suo conto, Papa Francesco ha dichiarato che il suo film preferito era La strada di Federico Fellini. Il capolavoro del cinema italiano, uscito nel 1954, riusciva a emozionare il pontefice, colpendolo nel profondo e facendolo immedesimare con la storia raccontata, vicina alla cultura francescana.
Il Papa era molto legato infatti alla figura di San Francesco, simbolo di umiltà e fratellanza per eccellenza, voce dei poveri, e la pellicola del maestro Fellini ne condivideva perfettamente lo spirito. La visione compassionevole della pellicola sulla condizione dell’essere umano, tramite la toccante storia della povera Gelsimina, aveva colpito il Santo Padre nel profondo.
Jorge Mario Bergoglio si è innamorato del cinema da bambino. In tante occasione ha raccontato come questa passione sia nata dai suoi genitori, che durante la sua infanzia a Buenos Aires lo hanno avvicinato alla settima arte.
Tutto è nato nel cinema di quartiere nella sua adorata Argentina, un’esperienza semplice, autentica e genuina che è rimasta per sempre nel suo cuore. Apprezzava in particolare, il cinema italiano, soprattutto il neorealismo.
Le perle di Fellini, i film con Anna Magnani e Aldo Fabrizi, le opere di Rossellini, erano le sue preferite, grazie allo scorcio che mostravano sulla Seconda Guerra Mondiale.
In un’intervista, come riportato da Acistampa, aveva raccontato:
Le atrocità e le storie sulla guerra, spesso narrate con gli occhi dei bambini, erano quelle che amava di più, come in I bambini ci guardano (1944) di Vittorio De Sica. Tra gli altri film preferiti di Papa Francesco ricordiamo pellicole iconiche come Il pranzo di Babette di Gabriel Axel e Andrej Rublev di Andrej Tarkovskij.
Nella sua visione Papa Francesco ha sempre considerato il cinema non solo una delle più alte forme artistiche in cui l’uomo si cimenta, ma anche e soprattutto come uno strumento di comunità, di potente condivisione.
Ha un’importante ruolo educativo e offre spunti di profonda riflessione, soprattutto quando vengono raccontate storie di particolare importanza. Di frequente il Santo Padre aveva sottolineato come, specialmente nel periodo del dopoguerra in Italia, il cinema avesse fornito speranza dopo le drammatiche esperienze vissute dalla gente e un importante strumento di formazione delle masse.
L'amore di Papa Francesco per il cinema, in particolare per il neorealismo italiano, ha rivelato la dimensione profonda della sua personalità, profondamente connessa con la spiritualità e l'etica.