22 Apr, 2025 - 20:22

Lutto nazionale e 25 aprile, cosa cambia per la Festa della Liberazione con la morte del Papa?

Lutto nazionale e 25 aprile, cosa cambia per la Festa della Liberazione con la morte del Papa?

La scomparsa di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, ha segnato profondamente l’Italia e il mondo intero. In risposta, il Consiglio dei ministri ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale, una decisione che si intreccia con un momento simbolico per il Paese: l’80° anniversario della Festa della Liberazione, il 25 aprile. 

Cosa prevede il lutto nazionale per la morte del Papa?

Il lutto nazionale proclamato dal governo per la morte di Papa Francesco durerà cinque giorni, dal 22 al 26 aprile, giorno in cui si terranno i funerali solenni in Piazza San Pietro. Si tratta di una durata superiore rispetto ai tre giorni previsti in passato per altri pontefici, come Giovanni Paolo II nel 2005.

Durante il lutto nazionale:

  • Le bandiere di tutti gli edifici pubblici, incluse le sedi diplomatiche italiane all’estero, vengono esposte a mezz’asta. Quelle all’interno sono abbrunate con due strisce di velo nero a cravatta.
  • Le autorità pubbliche sospendono tutti gli impegni sociali, fatta eccezione per le manifestazioni di beneficenza.
  • Nelle scuole e nei luoghi di lavoro può essere osservato un minuto di silenzio in segno di raccoglimento.
  • Gli eventi pubblici, culturali e sportivi possono essere annullati, rinviati o svolti in forma ridotta; ad esempio, le partite di calcio in programma per sabato 26 aprile sono state sospese.
  • Il lutto nazionale non è riconosciuto come giorno non lavorativo: scuole, uffici e attività commerciali restano aperti, salvo decisioni autonome di chiusura da parte dei singoli.

25 aprile: la Festa della Liberazione durante il lutto nazionale

La coincidenza tra i giorni di lutto e il 25 aprile, Festa della Liberazione, ha suscitato interrogativi e dibattito. Il governo ha chiarito che le celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione si svolgeranno regolarmente, ma “con la sobrietà che la circostanza impone”. Questo significa che:

  • Le principali cerimonie istituzionali, come la commemorazione all’Altare della Patria con la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della premier Giorgia Meloni e di altri ministri, sono confermate.
  • Tutte le manifestazioni pubbliche legate al 25 aprile sono consentite, ma si chiede di adottare un tono più sobrio e rispettoso, in considerazione del lutto nazionale.
  • Non sono previste limitazioni specifiche per le manifestazioni civili e popolari, ma l’invito è a evitare eccessi celebrativi o festeggiamenti fuori luogo.

Cosa cambia concretamente per cittadini e istituzioni?

Per la popolazione, la vita quotidiana non subisce cambiamenti sostanziali: scuole e uffici restano aperti, i trasporti funzionano regolarmente e non ci sono restrizioni alla mobilità. Tuttavia, l’atmosfera generale è segnata da segni di lutto visibili e da una riduzione degli eventi di intrattenimento pubblico. Le autorità pubbliche partecipano solo a eventi di beneficenza o alle cerimonie ufficiali legate al lutto e alla Liberazione.

Il mondo dello sport e dello spettacolo, invece, si ferma o rallenta: molte partite di calcio e altri eventi sportivi sono stati sospesi, così come concerti e spettacoli previsti per i giorni del lutto, in particolare sabato 26 aprile.

Un equilibrio tra memoria civile e rispetto religioso

La scelta di mantenere le celebrazioni del 25 aprile, pur nel contesto del lutto, riflette la volontà di non oscurare una ricorrenza fondante per la Repubblica italiana. Il governo ha sottolineato che la memoria della Liberazione dal nazifascismo resta centrale per il Paese, ma che la morte di un pontefice – figura di riferimento morale e spirituale anche oltre i confini religiosi – impone un clima di raccoglimento e rispetto.

Questa impostazione ha suscitato anche polemiche politiche, con alcune voci dell’opposizione che hanno criticato l’invito alla “sobrietà” nelle celebrazioni del 25 aprile, interpretandolo come un tentativo di ridimensionare il significato della ricorrenza. Tuttavia, la linea ufficiale resta quella di un equilibrio tra il dovuto omaggio al Papa scomparso e la salvaguardia della memoria storica nazionale.

LEGGI ANCHE