Il funerale di Papa Francesco, celebrato il 26 aprile 2025 nella Basilica di San Pietro, rappresenta uno degli eventi più solenni e seguiti della storia recente.
Oltre al significato spirituale e religioso, la cerimonia è anche un grande momento di diplomazia internazionale, con la partecipazione di circa 170 delegazioni da tutto il mondo, tra capi di Stato, reali, rappresentanti di governo e autorità religiose. In questo contesto, il dress code non è un semplice dettaglio, ma un elemento chiave che riflette rispetto, lutto e rigore istituzionale.
Il protocollo vaticano, tra i più rigorosi al mondo, disciplina ogni aspetto della cerimonia funebre, compreso l’abbigliamento dei partecipanti. Il nero, colore universale del lutto, domina la scena: è la tinta obbligatoria per uomini e donne delle delegazioni ufficiali, simbolo di sobrietà e rispetto per la figura del Pontefice e per la sacralità del rito.
Per gli uomini, il codice è chiaro e senza deroghe:
Le donne delle delegazioni ufficiali seguono un protocollo ancora più dettagliato:
Queste regole valgono per tutte, dalle regine alle ministre, dalle consorti dei capi di Stato alle semplici delegate.
Durante i funerali papali, il tradizionale “privilegio del bianco” – che consente alle regine cattoliche di indossare abiti bianchi durante le udienze papali – viene sospeso. Anche le regine di Spagna, Belgio, Lussemburgo e Monaco, solitamente autorizzate a indossare il bianco, ai funerali indossano il nero come segno di lutto e rispetto.
Il dress code si accompagna a una precisa disposizione dei posti, studiata per evitare tensioni diplomatiche e rispettare la gerarchia internazionale. Le prime file sono riservate ai presidenti di Italia e Argentina – la patria di Papa Francesco – seguiti dai sovrani cattolici regnanti, il Gran Maestro dell’Ordine di Malta, i sovrani non cattolici e, infine, i capi di Stato e di governo ordinati secondo l’alfabeto francese, lingua della diplomazia internazionale.
Le autorità civili sono sistemate sulla parte destra del sagrato, guardando la basilica, mentre i cardinali occupano la zona immediatamente davanti all’ingresso. Questa disposizione, oltre a garantire il rispetto del protocollo, serve anche a evitare possibili imbarazzi diplomatici, come la vicinanza tra leader di Paesi in conflitto.
Tra i leader attesi, Donald Trump (Stati Uniti), Emmanuel Macron (Francia), Volodymyr Zelensky (Ucraina), Javier Milei (Argentina), Sergio Mattarella (Italia), Ursula von der Leyen (Commissione UE), Roberta Metsola (Parlamento UE), Luiz Inácio Lula da Silva (Brasile) e rappresentanti delle monarchie europee. La Russia sarà rappresentata dalla ministra della Cultura, mentre Israele solo dal suo ambasciatore presso la Santa Sede, segno delle tensioni diplomatiche in corso.
Anche i fedeli comuni sono invitati a rispettare la sobrietà: per gli uomini abito scuro, camicia bianca e cravatta nera; per le donne vestito scuro, senza scollature o spalle scoperte e lungo almeno fino al ginocchio. Tuttavia, per chi assiste in piazza, non esistono imposizioni rigide e molti parteciperanno con abiti “normali”.