Nel 2027 l’età pensionabile rischia di aumentare ancora, secondo gli adeguamenti automatici introdotti dalla legge Fornero. Tuttavia, il governo Meloni è al lavoro per intervenire e provare a cambiare le regole prima che scattino gli aumenti. Fino a pochi anni fa, la pensione era accessibile a 65 anni per gli uomini e a 60 anni per le donne, con almeno 20 anni di contributi. Poi sono arrivate la riforma Dini e, soprattutto, la Fornero, che ha modificato radicalmente i requisiti. Oggi, per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita, l’età per la pensione di vecchiaia è destinata a salire di 3 mesi ogni due anni, con il rischio di aumenti ancora maggiori. A questo punto non resta che vedere come cambieranno davvero le pensioni nei prossimi anni.
Tutto parte dall’adeguamento automatico dell’età pensionabile. Adeguamenti che, sebbene teoricamente congelabili, potrebbero spingere l’orologio pensionistico ancora più avanti rispetto ai tre mesi previsti.
Rimangono invariati i 20 anni di contributi richiesti per la pensione di vecchiaia ordinaria, ma la situazione è diversa per la pensione anticipata, che potrebbe richiedere fino a 43 anni e 1 mese di contributi per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne.
Dal momento che l’età della pensione di vecchiaia cresce, anche la pensione contributiva rischia di slittare, arrivando a 70 anni e 3 mesi — o addirittura oltre.
In molti si chiedono se il governo Meloni sia pronto ad abolire la legge Fornero. Si parla, infatti, di un possibile aumento dei requisiti per l’accesso alla pensione, con l’ipotesi di una "cancellazione" della Fornero. O, più realisticamente, di un evento che potrebbe essere scongiurato per il 2027, ma non per il 2028. È quello che vedremo nei prossimi paragrafi.
La crisi economica del 2011 spinse il governo tecnico guidato da Mario Monti ad adottare misure urgenti per riequilibrare le finanze pubbliche, con l'obiettivo di garantire la sostenibilità del sistema previdenziale nel lungo periodo.
In un contesto di forte instabilità, il governo Monti varò il decreto-legge n. 201/2011, noto come "Salva Italia", un pacchetto di provvedimenti fiscali e previdenziali pensati principalmente per ridurre il debito pubblico e rassicurare i mercati finanziari. All’epoca, lo spread superava i 500 punti base, indice della grave crisi del debito sovrano e delle difficoltà dello Stato nel finanziarsi sui mercati.
Tra le misure più significative introdotte dal "Salva Italia" ci fu la riforma delle pensioni, passata alla storia come riforma Fornero. Un intervento che stravolse da subito la vita dei lavoratori, imponendo nuovi requisiti di accesso alla pensione, molto più selettivi e applicati anche in forma retroattiva.
Questo cambiamento radicale generò una vasta platea di "esodati", cioè lavoratori rimasti senza lavoro né pensione, tanto che successivamente furono necessarie ben nove salvaguardie per consentire a molti di loro di accedere alla pensione.
È importante sottolineare che, dal 2019, l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni, con almeno 20 anni di contributi.
Sempre con la riforma Fornero fu introdotto anche il meccanismo di adeguamento biennale dell'età pensionabile in base all'aspettativa di vita, anche se questo adeguamento è stato congelato fino al 31 dicembre 2026.
L’intensità dei sacrifici imposti dalla legge Fornero è tutt’ora palpabile, profonda e complessa. Difficilmente sarà possibile ridimensionare il sistema previdenziale senza rischiare di compromettere l’equilibrio dei conti pubblici.
La distanza per raggiungere la meritata pensione rischia di ampliarsi ulteriormente a causa dell’applicazione automatica dell’adeguamento all’aspettativa di vita. E non si tratta solo di tre mesi in più che, sulla carta, valgono poco e nulla, ma di minuti di sacrificio e sudore che pesano sulla vita reale.
Spingendo in avanti l’età pensionabile si innesca un aumento selettivo anche per le altre misure; in questo quadro, le strategie previdenziali rischiano di rivelarsi una pia illusione.
Ad ogni modo, è importante ricordare che, ad oggi, i lavoratori possono accedere alle seguenti misure se perfezionano i requisiti base e le condizioni richieste, tra cui: