29 Apr, 2025 - 09:35

Più donazioni ai familiari? Ecco come funziona e quanto si paga

Più donazioni ai familiari? Ecco come funziona e quanto si paga

Quando si fanno più donazioni a figli o familiari, è importante considerare gli aspetti fiscali. 
In Italia, le donazioni sono soggette a imposta, e se un beneficiario riceve più donazioni, entra in gioco il coacervo donativo.

Questo principio somma tutte le donazioni ricevute dallo stesso beneficiario per calcolare l’imposta dovuta, tenendo conto anche delle elargizioni precedenti. L’obiettivo è evitare che le donazioni vengano frazionate per eludere il pagamento delle tasse.

In questo articolo, spieghiamo come applicare correttamente questa normativa e calcolare le imposte in modo sicuro.

Quante tasse si pagano su più donazioni

Quando si effettuano più donazioni nel tempo, le elargizioni precedenti non possono essere trascurate.

La normativa fiscale, in particolare l’articolo 57 del Testo Unico sull’imposta sulle successioni e donazioni, prevede un meccanismo chiamato coacervo donativo, che influisce direttamente sul calcolo delle imposte dovute per una nuova donazione.

Il principio del coacervo donativo stabilisce che, per determinare l’imposta su una nuova donazione, si deve sommare il valore di tutte le donazioni precedenti fatte dallo stesso donante a favore dello stesso beneficiario.

Questo sistema permette di verificare se il totale delle donazioni superi la franchigia, ovvero la soglia al di sopra della quale scatta l’obbligo di pagamento delle imposte. In sostanza, il coacervo donativo evita che vengano eluse le imposte attraverso il frazionamento delle donazioni nel tempo.

Cos’è il coacervo donativo

Il coacervo donativo è essenzialmente un calcolo matematico: quando si riceve una nuova donazione, non si considera solo il valore dell’ultima elargizione, ma si sommano anche tutte le donazioni precedenti ricevute dallo stesso donante.

Questo processo ha un obiettivo preciso: verificare se la franchigia fiscale, ossia la soglia di esenzione, è stata già utilizzata, in tutto o in parte, con le donazioni precedenti.

È importante precisare che il coacervo donativo non incide sull’aliquota d’imposta, che dipende esclusivamente dal grado di parentela e dal valore della donazione singola, nel caso in cui questa superi la franchigia.

L’aliquota prevista per l’imposta sulle donazioni è del:

  • 4% per le donazioni tra coniugi, ascendenti e discendenti, ma si applica sul valore che eccede la franchigia di 1 milione di euro;
  • 6% per le donazioni tra fratelli e sorelle, ma si applica sul valore che eccede la franchigia di 100.000 euro;
  • 6%, senza franchigia, per le donazioni tra parenti entro il 4° grado e affini entro il 3°;
  • 8% in tutti gli altri casi (senza franchigia).

Come si sommano le donazioni

L’articolo 57 del Testo Unico delle Successioni e Donazioni stabilisce che, quando si calcola il valore delle donazioni precedenti, si deve fare riferimento al valore attuale dei beni o diritti donati, non a quello iniziale.

Ciò significa che, per determinare correttamente l’importo totale delle donazioni ricevute nel tempo, occorre considerare il valore di mercato degli oggetti donati al momento della nuova donazione.

Ad esempio, se anni fa hai donato un’auto usata dal valore di 10.000 euro e ora regali un’auto più recente da 20.000 euro, il valore totale delle donazioni sarà calcolato sommando entrambi i valori attuali.

La legge, tramite il principio del coacervo donativo, evita che si frazionino le donazioni per aggirare il pagamento delle imposte.

Anche se le donazioni avvengono in momenti diversi o con importi inferiori, si somma sempre il valore complessivo per verificare se si supera la franchigia fiscale, annullando la possibilità di risparmiare su tasse dividendo le donazioni.

Per riassumere

In Italia, le donazioni tra familiari sono soggette a imposte, che vengono calcolate anche tenendo conto delle donazioni precedenti ricevute dallo stesso beneficiario tramite il principio del coacervo donativo.

Questo sistema somma il valore di tutte le donazioni per determinare se si supera la franchigia, evitando il frazionamento delle donazioni per eludere il pagamento delle tasse. L’imposta sulle donazioni varia in base al grado di parentela e al valore della donazione.

Il calcolo delle imposte tiene conto anche del valore attuale dei beni donati, non solo di quello iniziale.

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