La data dell’inizio del Conclave che eleggerà il prossimo Papa è stata decisa. Le congregazioni sono già a lavoro per definire i dettagli tecnici e i ‘giochi di palazzo’, tanto avversati da Bergoglio, sono entrati nel vivo.
Tra i 133 cardinali (108 nominati da Papa Francesco) c’è il futuro nuovo pontefice di Santa Roma Chiesa e la domanda che tutti si pongono, ormai da due settimane, è: i porporati sceglieranno un vescovo di Roma in continuità con la strada tracciata da Bergoglio o opteranno per un candidato meno rivoluzionario?
La partita è tra i progressisti ‘bergogliani’ e i moderati. E proprio tra i moderati sta prendendo sempre più forza il nome del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo emerito di Firenze, tra i più critici verso il pontificato di Papa Francesco, con cui si è scontrato in più occasioni.
Potrebbe essere lui l’asso nella manica dei conservatori guidati dal potentissimo cardinale Camillo Ruini?
Ecco chi è Giuseppe Betori, l’arcivescovo di Firenze che piace ai conservatori.
Umbro di Foligno, 78 anni, Giuseppe Betori è un cardinale italiano arcivescovo emerito di Firenze e membro dei Dicasteri per il Clero; delle Cause dei Santi. Secondo di quattro figli, proviene da una famiglia dalla solida fede cattolica. Nella scheda a lui dedicata sul sito della Sala Stampa Vaticana, si legge che i genitori furono entrambi molto attivi nella vita dell’Azione Cattolica cittadina e il padre Antonio fu tra i fondatori della Casa del Ragazzo, un’opera locale per l’educazione e l’avviamento al lavoro dei giovani in difficoltà.
Giuseppe Betori fu ordinato sacerdote a soli 23 anni nel 1970. Nel gennaio 1981 ha conseguito il dottorato presso il Pontificio Istituto Biblico. La sua attività pastorale è stata fin da subito incentrata sulla catechesi e sull’attenzione per il sociale.
Nel 2001 Giovanni Paolo II lo ha nominato Segretario generale della Conferenza episcopale italiana (CEI) e nel 2008 è stato promosso Arcivescovo metropolita di Firenze.
Papa Benedetto XVI lo ha nominato cardinale nel 2012 e nel 2013 ha partecipato al Conclave che elesse Papa Francesco. Il 24 febbraio 2022, giorno precedente il compimento dei 75 anni, inviò al papa la lettera di dimissioni dal governo dell'arcidiocesi di Firenze per raggiunti limiti di età.
Nel novembre del 2011, quando era arcivescovo della Diocesi di Firenze, Betori sfuggì a un attentato in cui rimase ferito il suo segretario don Paolo Borgi. L’attentatore sparò un colpo di pistola che raggiunse il suo collaboratore all’addome e poi indirizzò la pistola verso il cardinale prima di fuggire. Una vicenda per la quale il responsabile, successivamente identificato, è stato condannato in via definitiva.
Nel 2013 il cardinale Giuseppe Betori partecipò al Conclave che portò all’elezione di Papa Francesco, con cui ha avuto un rapporto altalenante, trovandosi in più occasioni in disaccordo con le scelte dottrinali del pontefice. Il momento di massima tensione si raggiunse quando il Santo Padre si rifiutò di partecipare a un convegno dei vescovi a Firenze nel 2022, a cui Betori lo aveva invitato, a causa della presenza tra gli ospiti dell’ex ministro dell’Interno Marco Minniti. Papa Francesco non inviò neppure il Cardinale Pietro Parolin, e non salutò i vescovi italiani neanche durante l'Angelus.
Il nome del cardinale Betori è tra i papabili successori di Papa Francesco. Apprezzato dal cardinale Camillo Ruini, il 78enne arcivescovo emerito di Firenze potrebbe essere l’asso nella manica della fazione dei moderati, tra i più critici nei confronti delle aperture del pontificato di Papa Francesco.
Conservatore, ma sensibile alla dimensione sociale della fede, Betori potrebbe essere il nome su cui potrebbero puntare i conservatori per mettere d’accordo anche i progressisti più moderati.
L’ex segretario della Cei raccoglie molti consensi tra i fautori della linea della discontinuità con la rivoluzione bergogliana della chiesa.