Il giornalismo ha un futuro. Con o senza punto interrogativo? Per Carlo Sorrentino, sociologo e docente universitario, è senza punto di domanda e lo scrive nel libro edito da Il Mulino. Risponde a una domanda di firenzedintorni.it su come sarà la professione: "Le breaking news, le notizie immediate, in un prossimo futuro saranno prodotte dall'Intelligenza artificiale, quindi il giornalista si occuperà di meno cose ma in modo più articolato, con più sfumature, con un lavoro simile a quello di un ricercatore universitario per l'approfondimento e la capacità di analizzare i dati. Chi lo fa dovrebbe sentire l'orgoglio di questo mestiere, però ci vuole un sistema economico che lo permetta, un modello di business diverso da quello attuale che, a livello mondiale, vede l'80% della pubblicità nelle mani di Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft".
L'avvento di internet ha cambiato il mondo del giornalismo: "L'ambiente digitale ha invertito la logica attraverso cui ci informiamo. Siamo stati abituati per secoli a consumare dei contenitori ovvero il quotidiano, il tg, il gr, invece nell'ambiente digitale consumiamo singoli contenuti che ci arrivano puntualmente sui nostri device, sullo smartphone più o meno per tutti. L'informazione è come l'aria che respiriamo ed è un problema perché, come l'aria, anche l'informazione è inquinata, però c'è uno scarto, mentre siamo preoccupati dell'aria inquinata, non lo siamo per l'informazione, invece è una questione vitale per tutti, fondamentale per la questione sociale" spiega Sorrentino.