Sabato 31 maggio, all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, andrà in scena una delle finali di Champions League più attese degli ultimi anni: Paris Saint-Germain contro Inter. Una sfida ad altissimo tasso tecnico e carico di significati storici. I parigini guidati da Luis Enrique cercano con insistenza il primo trofeo europeo della loro storia, un obiettivo inseguito da anni tra grandi investimenti e delusioni cocenti.
Dall’altra parte, invece, ci sono i nerazzurri di Simone Inzaghi, che sognano il poker continentale dopo i trionfi del 1964, 1965 e 2010. Ma c’è anche un dettaglio curioso che ha attirato l’attenzione dei tifosi interisti: l’Inter scenderà in campo indossando la terza maglia, quella gialla. Una scelta insolita per una finale così importante. Perché questa decisione? La risposta arriva da una formalità regolamentare, ma non è l’unico motivo che rende affascinante questa curiosa scelta cromatica.
Il motivo dell’insolita divisa gialla va cercato nel regolamento UEFA: il PSG, essendo designato come squadra “di casa” per la finale, ha il diritto di indossare la prima maglia, quella blu, che si confonderebbe troppo con la divisa nerazzurra tradizionale dell’Inter. Da qui l’obbligo per la squadra di Inzaghi di indossare un’alternativa. E la scelta è ricaduta sulla terza maglia, quella gialla sgargiante, già vista in Champions League quest’anno.
Ma non è solo una scelta obbligata: questa casacca, infatti, sembra portare anche una certa dose di fortuna alla formazione meneghina. I precedenti stagionali parlano chiaro: in Champions League, l’Inter ha indossato la maglia gialla nella vittoriosa trasferta contro lo Sparta Praga (1-0 nella fase a gironi) e nell’andata degli ottavi contro il Feyenoord a Rotterdam, vinta 2-0.
Due successi esterni con porta inviolata. Anche in campionato la maglia ha fatto la sua parte: in sette apparizioni, l’Inter ha collezionato sei risultati utili, subendo una sola sconfitta, seppur amara, contro il Bologna (0-1, rete di Orsolini allo scadere).
Curiosamente, quella del 31 maggio sarà la prima sfida ufficiale in assoluto tra Inter e PSG. Le due squadre non si sono mai affrontate in competizioni UEFA, rendendo ancora più speciale l'appuntamento di Monaco. I precedenti esistono, ma si limitano a tornei estivi e amichevoli. Il primo incrocio risale al Mundialito del 1987, finito 0-0 a San Siro.
Poi, una lunga serie di amichevoli sparse per il mondo: il 30 dicembre 2014, vittoria del PSG per 1-0 a Marrakech con gol di Cabaye. Nel 2016, durante l’International Champions Cup, i francesi si imposero 3-1 negli Stati Uniti. Nel 2019, le due formazioni pareggiarono 1-1 nella International Super Cup a Macao, con il PSG vincente ai rigori (7-6).
L’ultimo precedente è datato 1° agosto 2023, un’amichevole vinta dall’Inter 2-1 grazie ai gol di Sebastiano Esposito e Stefano Sensi. Tutti match senza valore ufficiale, ma che fanno da prologo a un confronto che questa volta metterà in palio molto più dell’onore: la Champions League.
La finale di Champions League tra Inter e PSG promette spettacolo, emozione e, per una delle due, una pagina da aggiungere al proprio libro dei trionfi. L’Inter vuole tornare sul tetto d’Europa dopo 15 anni e completare un cammino iniziato con convinzione sin dalla fase a gironi. Il PSG, dal canto suo, cerca l’agognata consacrazione internazionale dopo anni di rincorsa.
Dettagli come il colore della maglia potrebbero sembrare secondari, ma nel calcio, si sa, ogni gesto, ogni ricorrenza, ogni precedente può diventare parte della storia. E se il giallo sarà davvero di buon auspicio, i tifosi nerazzurri lo scopriranno soltanto al fischio finale.