Nel lungo e complicato caso del delitto di Garlasco, che dal 2007 ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica italiana e che sembrava chiuso con la condanna definitiva di Alberto Stasi, sono emersi nuovi nomi noti e meno noti.
Tutte queste persone sono legate da un filo invisibile di dolore, domande, sospetti e, purtroppo, silenzi. Tanti silenzi e omertà attanagliano Garlasco.
Tra questi nomi uno che, anche se in modo laterale, sta venendo fuori in questi ultimi giorni è quello dell’avvocato Ermanno Cappa, padre delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara Poggi.
Cosa sappiamo di lui?
Ecco una sua foto pubblicata sul sito ufficiale del suo studio legale:
L'avvocato Ermanno Cappa è una figura di rilievo nel panorama legale italiano, noto soprattutto per la sua carriera nel diritto bancario e per essere il padre delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara Poggi.
Ermanno Cappa ha ricoperto ruoli di enorme responsabilità come direttore degli affari legali e societari in diverse banche lombarde. Grazie al suo lavoro è riuscito a consolidare una solida reputazione nel settore legale e finanziario
L'avvocato Cappa è stato anche Presidente sia dell’Associazione Italiana Giuristi d’Impresa sia del Centro Studi Ambrosoli, nonché direttore scientifico di svariati master e componente di diversi comitati giuridici.
Il suo studio legale è situato a Milano, dove collabora anche la figlia Stefania
Innanzitutto precisiamo che Ermanno Cappa non è mai stato parte di indagini giudiziarie come imputato, né ha avuto un ruolo diretto nella vicenda processuale che ha visto per anni come unico imputato Alberto Stasi e che adesso vede imputato, in un secondo procedimento, Andrea Sempio.
Tuttavia, alcune sue affermazioni e comportamenti emersi attraverso intercettazioni telefoniche hanno acceso un dibattito intorno alla sua figura che, pur restando in secondo piano, sta avendo un’influenza non trascurabile sulla mediaticità del caso.
Nel 2007, a pochi mesi dal delitto di Chiara Poggi, i carabinieri – nell’ambito delle attività di indagine – intercettarono una telefonata tra l’avvocato Cappa e i suoi familiari.
Una conversazione privata, certo, ma che ha un certo significato perché serve per comprendere il clima che si respirava in quei mesi.
In quella telefonata, secondo l'esclusiva del settimanale Giallo, Ermanno Cappa faceva riferimento a un incontro programmato con tre deputati per discutere una strategia e riuscire a contrastare pubblicamente Vittorio Feltri, noto giornalista che, in quel periodo, direttore di Libero, aveva espresso una posizione decisa a favore dell’innocenza di Alberto Stasi.
Feltri, attraverso articoli e interventi, aveva più volte sostenuto che le prove contro Stasi non fossero solide. Aveva anche pubblicato documenti interni, come consulenze e pareri tecnici, che gettavano ombre sulla credibilità delle indagini.
Un atteggiamento che aveva irritato i familiari di Chiara e una parte dell’opinione pubblica convinta della colpevolezza dell’ex fidanzato.
Ma è il tono della telefonata l'aspetto più sorprendente. Ermanno Cappa parlava esplicitamente della necessità di “mettere a tacere Feltri”, di “bloccarlo”, e citava anche il Garante della Privacy e l’Ordine dei Giornalisti come strumenti da mobilitare per ottenere questo risultato e bloccarlo.
A detta di Cappa, Feltri era in possesso di documenti che “non avrebbe dovuto avere” e stava facendo “un’operazione pericolosa”.
Le sue figlie, presenti nella telefonata, partecipavano alla conversazione. In particolare, una di loro – secondo quanto riportato sempre da Giallo – avrebbe detto: “Lo facciamo fuori noi Feltri”, frase che, pur probabilmente detta in tono colloquiale, ha sollevato non poche perplessità.
Queste parole non costituiscono un reato, sia chiaro, ma hanno sollevato interrogativi. È accettabile che un avvocato, pur parlando in un contesto familiare, si esprima in termini così netti contro un giornalista? Perché voleva bloccarlo? Sono domande legittime, soprattutto quando ci si muove nel territorio scivoloso tra libertà di stampa, diritto alla riservatezza e dolore familiare.
Ricordiamo che Ermanno Cappa è rimasto in tutti questi anni ben lontano dai riflettori, ma la riemersione delle intercettazioni ha riportato la sua figura al centro del dibattito.