Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 2025, un violento incendio ha distrutto la BMW X1 di Davide Barzan, consulente legale noto per il suo ruolo nell’inchiesta sull’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a Rimini nell’ottobre 2023. Il rogo è divampato intorno all’1.50 nel parcheggio del palazzo Gasparri, in via Diaz a Riccione, coinvolgendo anche i cassonetti della nettezza urbana e un’altra vettura parcheggiata accanto, una Fiat 500. Entrambe le auto sono state completamente distrutte dalle fiamme, domate solo grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri della compagnia di Riccione.
Secondo la ricostruzione dei fatti, Barzan è stato svegliato dal suo cane e, affacciatosi al balcone insieme alla compagna, ha assistito allo scoppio – probabilmente di uno pneumatico – e al rapido divampare delle fiamme, forse partite dal serbatoio della sua auto. Le fiamme si sono propagate velocemente, interessando anche i cassonetti e l’altra vettura vicina. Gli inquirenti hanno subito avviato le indagini, sequestrando le auto bruciate e acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per ricostruire l’accaduto e individuare eventuali responsabili.
Le prime evidenze suggeriscono la natura dolosa dell’incendio: il fuoco sembra essere stato appiccato intenzionalmente, partendo dalla ruota posteriore destra della BMW e propagandosi poi al serbatoio e agli altri veicoli. Tuttavia, non si esclude nemmeno la pista del vandalismo generico, dato che sono stati coinvolti anche i cassonetti della spazzatura e un’altra auto.
Barzan ha sporto denuncia ai carabinieri e la procura di Rimini segue tutte le piste, senza escludere alcuna ipotesi. L’atto potrebbe essere stato diretto contro Barzan in relazione alla sua attività professionale o essere il risultato di una più ampia campagna di odio che lo ha visto protagonista negli ultimi mesi.
Davide Barzan, criminalista e consulente legale, è diventato un volto noto per il suo incarico a favore di Manuela Bianchi, la nuora della vittima Pierina Paganelli, nell’ambito di un caso che ha attirato grande attenzione mediatica. Negli ultimi mesi, Barzan è stato spesso al centro di polemiche e tensioni, sia per la sua esposizione pubblica sia per alcune vicissitudini personali che lo hanno visto coinvolto.
Lo stesso Barzan, dopo l’incendio, ha dichiarato: “Personalmente non mi sento di escludere che possa anche trattarsi di una degenerazione frutto di una campagna d’odio nei miei confronti”.
Barzan ha sottolineato come, a suo avviso, l’incendio sia il culmine di un clima ostile e di una pressione mediatica crescente, che potrebbe aver spinto qualcuno a compiere un gesto intimidatorio o ritorsivo. Tuttavia, al momento non ci sono elementi concreti che indichino un preciso responsabile o un movente univoco: le indagini restano aperte e tutte le ipotesi sono al vaglio degli investigatori.
La procura di Rimini ha disposto il sequestro delle auto e il censimento di tutte le telecamere di videosorveglianza della zona, che saranno ora analizzate per verificare la presenza di eventuali sospetti o movimenti anomali nelle ore precedenti e successive all’incendio. Gli inquirenti stanno anche approfondendo le recenti vicende personali e professionali di Barzan, per capire se l’atto possa essere collegato a minacce o ritorsioni legate al suo lavoro nel caso Paganelli.