28 May, 2025 - 11:52

Perché il sito dell'Agenzia delle Entrate non funziona? Problemi per il 730 precompilato

Perché il sito dell'Agenzia delle Entrate non funziona? Problemi per il 730 precompilato

Negli ultimi giorni, milioni di contribuenti italiani hanno vissuto momenti di frustrazione e incertezza: il sito dell’Agenzia delle Entrate, punto di accesso fondamentale per la dichiarazione dei redditi precompilata (modello 730), ha subito una serie di malfunzionamenti che hanno paralizzato l’attività di cittadini e professionisti. Il fenomeno non è nuovo, ma la sua ricorrenza nel pieno delle scadenze fiscali ne ha amplificato l’impatto, portando a proroghe e a un acceso dibattito sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione.

Il sito dell'Agenzia delle Entrate non funziona oggi 28 maggio 2025

Il primo grande blocco si è verificato il 16 maggio 2025, proprio all’indomani dell’apertura della finestra per la modifica e l’invio del 730 precompilato. Dalle 10 del mattino fino alle 19:30, l’area riservata del sito è risultata inaccessibile o estremamente rallentata. Gli utenti si sono trovati davanti a messaggi di attesa (“Sei in attesa di entrare nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate; quando sarà il tuo turno avrai a disposizione 10 minuti per accedere; al momento l’avanzamento della coda è in pausa”) senza però riuscire a completare le operazioni necessarie.

La situazione si è ripetuta il 28 maggio, a ridosso di nuove scadenze fiscali, quando il portale è tornato a essere irraggiungibile. Sullo schermo compariva il messaggio “Il sistema non è al momento disponibile. Ci scusiamo per il disagio”, oppure errori tecnici come “The proxy server could not handle the request”. In entrambi i casi, l’impossibilità di accedere ha bloccato l’invio delle dichiarazioni e la gestione degli adempimenti ordinari.

Le cause: un sistema sotto stress

Le ragioni dei disservizi sono molteplici, ma tutte riconducibili a un unico denominatore: il sovraccarico del sistema in concomitanza con le scadenze fiscali. In particolare:

  • Afflusso massiccio di utenti: L’apertura della finestra per la modifica e l’invio del 730 precompilato ha generato un picco di accessi senza precedenti. Milioni di contribuenti e professionisti si sono collegati contemporaneamente, mettendo sotto pressione i server dell’Agenzia.
  • Concentrazione di scadenze: Oltre al 730, a metà maggio si sono concentrate altre importanti scadenze fiscali (IVA, pagamenti per enti pensionistici, split payment, Tobin tax, imposta sulle attività di intrattenimento), aggravando ulteriormente il carico sulla piattaforma.
  • Infrastruttura digitale inadeguata: Nonostante gli sforzi di digitalizzazione, il sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate si è dimostrato incapace di reggere un traffico così elevato, soprattutto nei momenti di maggiore criticità.

Le conseguenze per cittadini e professionisti

Il blocco del sito ha avuto effetti immediati e tangibili:

  • Impossibilità di inviare le dichiarazioni: Chi doveva modificare o trasmettere il 730 precompilato si è trovato impossibilitato a farlo, rischiando di non rispettare le scadenze fiscali.
  • Paralisi dell’attività dei professionisti: Commercialisti e consulenti fiscali hanno visto bloccata la propria operatività, con la conseguente impossibilità di gestire le pratiche dei clienti e rispettare i termini previsti dalla legge.
  • Frustrazione e incertezza: I messaggi di errore, le code virtuali e la mancanza di comunicazioni ufficiali hanno generato ansia e disorientamento tra gli utenti, già alle prese con una normativa fiscale complessa.

Le risposte: proroghe e richieste di intervento

Di fronte a una situazione ormai insostenibile, le principali associazioni di categoria e il Codacons hanno chiesto a gran voce un rinvio delle scadenze. L’Agenzia delle Entrate ha riconosciuto la gravità del problema e, dopo il parere favorevole del Garante, ha emanato un provvedimento di “irregolare funzionamento degli uffici”. La scadenza fiscale originariamente fissata per il 16 maggio è stata prorogata al 30 maggio, dando così un po’ di respiro a contribuenti e professionisti.

Tuttavia, l’Associazione Nazionale Commercialisti ha sottolineato come questa situazione sia ormai ricorrente e abbia chiesto un intervento strutturale da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, per garantire finalmente l’affidabilità e l’efficienza del sistema digitale fiscale italiano.

Un problema sistemico: digitalizzazione a rischio?

Il caso del sito dell’Agenzia delle Entrate riapre il dibattito sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione in Italia. Se da un lato la digitalizzazione promette semplificazione e trasparenza, dall’altro la fragilità delle infrastrutture informatiche rischia di vanificare questi obiettivi, soprattutto quando la tecnologia non è in grado di sostenere la domanda reale.

Il rispetto delle scadenze fiscali non può essere preteso quando lo Stato stesso non è in grado di garantire il funzionamento delle proprie piattaforme digitali. La responsabilità delle disfunzioni non può ricadere su cittadini e professionisti, che si trovano a dover fronteggiare problemi non dipendenti dalla loro volontà.

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