28 May, 2025 - 15:07

Garlasco, cosa sappiamo della borsa con vestiti sporchi trovata in un canale poco dopo il delitto

Garlasco, cosa sappiamo della borsa con vestiti sporchi trovata in un canale poco dopo il delitto

Tre paia di pantaloni, due canottiere e un paio di scarpe numero 43: è questo il contenuto di una borsa di plastica bianca rinvenuta pochi giorni dopo l'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nell'agosto 2007, in un canale tra i campi di Garlasco e la vicina Tromello. Un dettaglio tornato al centro dell'attenzione - dopo la riapertura delle indagini - grazie alla testimonianza di una donna raccolta dalla trasmissione Mediaset Mattino Cinque.

Il mistero della borsa con vestiti sporchi trovata a Garlasco

Il ritrovamento dei vestiti sporchi risale al 22 agosto 2007, ma fu denunciato alla polizia solo due giorni dopo, il 24. A farlo furono due agricoltori della zona, che riferirono di aver notato la borsa di plastica bianca mentre lavoravano nei campi.

All'interno c'erano tre paia di pantaloni - due da uomo e uno da donna, tipo pinocchietto, taglia 36 -, due canottiere da uomo con etichetta "Fragi B" e un paio di scarpe: dei mocassini marroni di Valentino, numero 43, con la suola invernale in gomma.

Le scarpe firmate trovate nel canale e la macchia di dubbia natura

Tutti furono sequestrati. Si ritenevano d'"interesse investigativo" perché trovati a poca distanza (sia temporale che geografica) dal luogo in cui, il 13 agosto 2007, Chiara Poggi era stata uccisa: l'abitazione al civico 29 di via Giovanni Pascoli, a Garlasco.

La testimonianza di Cristina Bernardi a "Mattino Cinque"

A far riemergere la vicenda è stata la testimonianza di Cristina Bernardi, che all'epoca trovò la borsa insieme al marito. Intervistata dall'inviato Emanuele Canta per Mattino Cinque, la donna ha indicato il punto esatto del ritrovamento, un canale oggi asciutto.

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All'inizio non mi aveva colpito molto, poi ho pensato che avessero buttato dei cuccioli di gatto o di cane, così ho aperto per vedere cosa c'era dentro,

ha raccontato. "Ho trovato dei vestiti sporchi di rosso, a me sembrava sangue. Erano vestiti griffati. Quindi mi sono un po' incuriosita e ho collegato con il delitto di Chiara". Da lì la decisione di contattare le forze dell'ordine.  

La testimonianza della signora che trovò i vestiti sporchi in un canale 18 anni fa - Mattino Cinque, 28 maggio 2025.

Erano davvero macchie di sangue? Cosa è emerso dalle analisi

Gli indumenti furono analizzati dal Ris di Parma. Alcune zone dei pantaloni da donna, di una delle canottiere da uomo e delle scarpe reagirono positivamente al luminol. Tuttavia, risultarono poi negative al combur test, il che significa che non contenevano sangue.

Di conseguenza, i vestiti furono classificati come "non rilevanti" per le indagini. Con le tecnologie attuali, si sarebbero potuti rianalizzare. Purtroppo, come altri reperti del caso, sarebbero però stati distrutti dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima.

Restano così dubbi e interrogativi, suggestioni. È un caso, si chiede qualcuno, che sempre in un canale, sempre a Tromello, vicino Garlasco, siano stati recuperati di recente alcuni attrezzi da lavoro compatibili con l'arma del delitto?

In quella stessa zona viveva la nonna materna di Stefania e Paola Cappa, cugine di Chiara. Sempre lì, secondo un "supertestimone", Stefania sarebbe stata vista agitata, con un grosso borsone, il giorno del delitto, intorno alle 13.

Le nuove indagini su Sempio e la possibilità di riscrivere il caso

Le indagini si concentrano, al momento, solo su Andrea Sempio, amico di lunga data di Marco Poggi, il fratello di Chiara. A diverse persone è stato chiesto, però, di fornire il proprio Dna, che sarà confrontato con quello estrapolato da alcune tracce rinvenute sulla scena del crimine, nell'ambito di un incidente probatorio in corso. La speranza, dopo diciotto anni, è che ogni tassello torni finalmente al suo posto. E che la verità, qualunque essa sia, venga alla luce una volta per tutte.

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