29 May, 2025 - 09:36

Invalidità civile 2025: quali malattie danno diritto all’assegno

Invalidità civile 2025: quali malattie danno diritto all’assegno

Quando una malattia limita in modo grave la capacità di lavorare, lo Stato può intervenire con un aiuto economico: l'Assegno di invalidità civile. Si tratta di una misura assistenziale, rivolta a chi non può più lavorare, o può farlo solo in parte, per motivi di salute.

Diversamente dalla pensione di vecchiaia, non dipende dai contributi versati, ma dal grado di invalidità riconosciuto da una commissione medica dell’Inps e da precisi limiti di reddito.

Non tutte le malattie danno diritto all'Assegno: servono una diagnosi che certifichi l’invalidità e una procedura di accertamento.

In questo articolo, vedremo quali patologie sono più spesso riconosciute, come funziona l’accertamento, e quali benefici spettano in base alla percentuale di invalidità.

Nel frattempo, ti consiglio la visualizzazione del video YouTube di Pensioni e Invalidità, con l'elenco e la spiegazione di tutte le malattie che danno diritto all'invalidità civile.

 

Quali malattie danno diritto alla pensione di invalidità

Non tutte le malattie sono uguali: alcune, in base alla loro gravità, possono compromettere in modo serio l’autonomia e la capacità lavorativa di una persona. Si tratta delle cosiddette malattie invalidanti, ovvero quelle condizioni cliniche che, se riconosciute dall’Inps, possono dare accesso al riconoscimento dell’invalidità civile.

L’Inps segue criteri precisi per stabilire se e in quale misura una malattia possa essere considerata invalidante. Sulla base della normativa vigente, l’Istituto ha predisposto linee guida ufficiali che le commissioni medico-legali devono seguire durante le valutazioni.

Questi parametri indicano quali patologie possono essere riconosciute e quale percentuale di invalidità assegnare, in funzione della gravità e dell’impatto sulla vita quotidiana del paziente.

Le malattie più diffuse sono:

  • Aritmie, coronopatie, disfunzioni cardiache;
  • Broncopneumopatie, interstiziopatie, trapianti di polmoni;
  • Stenosi, cirrosi, trapianti, infiammazioni intestinali croniche
  • Insufficienza renale cronica, trapianti di reni;
  • Diabete mellito, insufficienza corticosurrenale, acromegalie, sindrome di Cushing;
  • Amputazioni complete o parziali, perdita delle mani;
  • Sclerosi multipla, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, epilessia, emiplegia, o comunque malattie psichice come disturbo amnesico, schizofrenia, depressione, ritardi mentali, disturbi del comportamento;
  • Completa o parziale sordità;
  • Cecità parziale o completa.

Accertamento invalidità: ecco come funziona

Il processo non è automatico: il riconoscimento passa attraverso una domanda formale, accompagnata da documentazione medica, e una visita di accertamento.

Il riconoscimento dell’invalidità civile avviene solo dopo una valutazione medica ufficiale. A eseguire questa verifica è una commissione dell’Inps, incaricata di stabilire se le condizioni di salute del richiedente abbiano un impatto tale da compromettere in modo rilevante l’autonomia personale o la capacità lavorativa.

La commissione non si limita a confermare la diagnosi di una malattia, ma valuta quanto la patologia incida concretamente sulla vita quotidiana. Se il disturbo è tale da limitare in modo significativo le funzioni abituali, viene riconosciuta una percentuale di invalidità, che può dare diritto a prestazioni economiche e agevolazioni sociali.

L’esito della visita determina quindi se il richiedente può essere considerato invalido civile e, in base al grado di invalidità riconosciuto, quali benefici possa ottenere.

Chi può essere riconosciuto come invalido civile? Requisiti e percentuali

Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile non basta avere una patologia: è necessario che questa comprometta in modo significativo la vita quotidiana o la capacità di lavorare, in base all’età della persona.

Nel caso degli adulti tra i 18 e i 67 anni, l’Inps valuta l’incapacità di svolgere attività lavorative in modo normale.

Per i minori di 18 anni e per gli over 67, invece, il criterio cambia: ciò che viene valutato è la difficoltà o impossibilità di compiere le attività tipiche della propria età, come lo studio, la socialità o l'autonomia nella vita quotidiana.

Solo chi ha una percentuale pari o superiore al 74% può accedere alla pensione di invalidità civile.
Con un’invalidità al 100%, invece, si può ottenere la pensione di inabilità, che prevede un trattamento economico più elevato e ulteriori tutele.

Per percentuali più basse, non è prevista una pensione mensile, ma si ha comunque diritto ad alcune agevolazioni, come esenzioni sanitarie, inserimento mirato al lavoro o altri benefici.

Pensione di invalidità civile: requisiti, malattie e benefici

La pensione di invalidità civile è un aiuto economico destinato a chi, a causa di una malattia grave, non può lavorare o lo può fare solo parzialmente.

Non dipende dai contributi versati, ma dal grado di invalidità stabilito da una commissione medica dell’Inps e dai limiti di reddito. Per ottenere la pensione, è necessario una diagnosi e un accertamento medico.

Le malattie invalidanti riconosciute includono patologie cardiache, respiratorie, neurologiche e psichiche, tra le altre.

Il riconoscimento dell'invalidità avviene dopo una valutazione ufficiale, che determina la percentuale di invalidità e i benefici associati. Per accedere alla pensione, è necessario un grado di invalidità pari o superiore al 74%.

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