Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, ha fatto il suo ingresso da protagonista al Congresso Nazionale dei Giovani di Forza Italia, tenutosi il 31 maggio 2025 al Palazzo dei Congressi di Roma.
Un’apparizione che ha scatenato polemiche e acceso il dibattito sia dentro che fuori dal partito, segnando una nuova tappa nella parabola pubblica del rapper: da acerrimo critico del berlusconismo a ospite d’onore tra i giovani azzurri.
Non è un mistero che Fedez, negli anni passati, sia stato uno dei più feroci critici di Silvio Berlusconi e del berlusconismo. Le sue invettive contro il Cavaliere sono state spesso taglienti, arrivando a definirlo pubblicamente con epiteti poco lusinghieri e a ironizzare sulla sua figura anche attraverso i social e la musica.
Emblematici alcuni episodi: dalla cover del telefono con l’effige di Berlusconi che fa le corna, al cane chiamato “Silvio”, fino a post social che giocavano sul tormentone “Menomale che Silvio c’è”.
Anche con gli esponenti di Forza Italia, i rapporti sono stati tutt’altro che distesi. Con Maurizio Gasparri, in particolare, si è consumata una lunga stagione di liti, insulti e querele reciproche: Fedez lo aveva definito “maiale”, Gasparri aveva risposto dandogli del “coniglio” e chiedendo risarcimenti milionari, in un botta e risposta che aveva fatto il giro dei media.
Eppure, proprio Gasparri è stato il promotore dell’invito a Fedez per il congresso, spiegando che “sono passati dieci anni, nel frattempo sono cambiate tante cose e lui si è molto occupato di disagio giovanile”.
Sul palco, Fedez ha affrontato temi a lui cari, come il disagio giovanile e la salute mentale, ribadendo che “saranno centrali per i prossimi 15 anni” e invitando la politica a non trattare la salute mentale come un lusso.
Ha ricordato il suo impegno concreto, come la donazione di un parco per i giovani a Rozzano, e ha sottolineato la necessità di iniziative nelle periferie, non solo nei centri delle grandi città.
Non sono mancate le provocazioni. Intervistato da Giuseppe Cruciani, Fedez ha lanciato una stoccata al sindaco di Milano, Beppe Sala: “La cosa buona è che a Milano mancano due anni per cambiare sindaco e Beppe Sala non si può ricandidare, questa è un’ottima notizia. Un sindaco influencer anche no”. Alla domanda su chi voterebbe oggi, ha risposto secco: “Non voterei nessuno”.
Fedez ha anche criticato la sinistra, accusando i suoi esponenti di sottrarsi al confronto: “Ogni volta che invito la controparte di sinistra nei miei podcast si rifiutano sempre di sedersi al tavolo, un atteggiamento che non comprendo”.
Sul tema Berlusconi, Fedez ha sorpreso per i toni più concilianti rispetto al passato.
Pur non rinnegando le distanze politiche, ha sottolineato l’importanza del rispetto per le persone scomparse e criticato Marco Travaglio per aver “sfruttato” la figura di Berlusconi a fini editoriali dopo la sua morte: “Fare un libro postumo e promuoverlo con video in cui Berlusconi si alza e pulisce la sedia mi sembra inutile, se non utile solo alle tasche di Travaglio”.
La presenza di Fedez ha spaccato Forza Italia. Stefania Craxi ha parlato di “vergogna”, mentre altri, come Rita Dalla Chiesa, hanno difeso il diritto del rapper a una seconda occasione. Gasparri ha rassicurato: “Non verrà a fare il maestro”, mentre Antonio Tajani ha ribadito che “nessun giovane di Forza Italia ha detto che sposa le idee di Fedez”, ma il dialogo è necessario per capire i problemi delle nuove generazioni.
La parabola di Fedez, da antagonista a interlocutore, fotografa bene la fluidità della politica e dello spettacolo contemporanei. Il rapper si è presentato come “trasformista”, capace di dialogare con tutti senza rinnegare le sue idee: “Non mi sono mai sottratto al confronto con persone con idee diverse dalla mia, spesso con chi ha idee di destra”.
Un messaggio che, al di là delle polemiche, ha centrato l’obiettivo degli organizzatori: far parlare di disagio giovanile e salute mentale, temi troppo spesso trascurati dal dibattito politico italiano.