02 Jun, 2025 - 10:22

Tempesta solare aurora boreale in Italia: ecco perché non si è vista

Tempesta solare aurora boreale in Italia: ecco perché non si è vista

La notte tra il 1 e il 2 giugno 2025 era attesa con trepidazione da migliaia di appassionati e curiosi italiani: una potente tempesta solare, classificata tra G3 e G4, avrebbe potuto regalare lo spettacolo dell’aurora boreale anche alle nostre latitudini, evento rarissimo e suggestivo.

Nonostante le previsioni e le speranze, però, in gran parte d’Italia l’aurora boreale non si è resa visibile a occhio nudo. Ecco le ragioni scientifiche e ambientali dietro questa mancata apparizione.

Le premesse: una tempesta solare promettente

Tutto è iniziato con una violenta espulsione di massa coronale (CME) dal Sole, che ha scagliato verso la Terra una nube di particelle cariche ad alta velocità. Secondo i modelli elaborati dalla NASA e dallo Space Weather Prediction Center della NOAA, l’impatto con la magnetosfera terrestre era previsto per il pomeriggio del 1° giugno, con una tempesta geomagnetica di intensità G4, tra le più forti degli ultimi anni.

Questo livello di attività solare, in teoria, può rendere visibile l’aurora boreale anche in regioni molto più a sud rispetto alle tradizionali zone polari, come appunto l’Italia.

A che ora era annunciata l'aurora boreale?

Le previsioni indicavano che il momento migliore per osservare l’aurora boreale sarebbe stato tra le 23:00 del 1° giugno e le 3:00 del 2 giugno 2025. Per aumentare le probabilità di avvistamento, gli esperti consigliavano di recarsi in luoghi bui, lontani dall’inquinamento luminoso, preferibilmente in collina o montagna e con l’orizzonte libero verso nord.

In queste condizioni, anche un fenomeno di debole intensità avrebbe potuto essere percepito, magari con l’ausilio di fotocamere a lunga esposizione.

Perché l’aurora boreale non si è vista?

Nonostante le condizioni teoricamente favorevoli, nella notte tra il 1 e il 2 giugno 2025 l’aurora boreale non è stata visibile in Italia per una serie di motivi:

  • Tempismo dell’impatto solare: Il picco della tempesta geomagnetica è avvenuto nel primo pomeriggio del 1° giugno, intorno alle 14:00 ora italiana, quando il cielo era ancora luminoso e quindi inadatto all’osservazione di fenomeni deboli come l’aurora. Sebbene gli effetti della tempesta si siano protratti nelle ore successive, l’intensità si è progressivamente attenuata durante la notte, riducendo la possibilità di vedere l’aurora a occhio nudo.
  • Intensità reale della tempesta: Le previsioni, pur indicando una tempesta di classe G4, sono soggette a margini di incertezza. In alcuni casi, la tempesta può perdere forza più rapidamente del previsto oppure l’orientamento del campo magnetico interplanetario (IMF) può risultare sfavorevole, limitando la penetrazione delle particelle solari nella magnetosfera terrestre e quindi la formazione di aurore alle basse latitudini.
  • Condizioni meteo e inquinamento luminoso: In molte regioni italiane, la presenza di nuvole o foschia ha ulteriormente compromesso la visibilità del cielo notturno. Inoltre, l’inquinamento luminoso delle città ha reso quasi impossibile cogliere eventuali deboli bagliori aurorali, visibili solo in aree particolarmente buie e isolate.
  • Fenomeno percepibile solo con strumenti: In alcuni casi, l’aurora boreale può manifestarsi con una luminosità così tenue da essere rilevabile soltanto con fotocamere a lunga esposizione, senza che l’occhio umano riesca a distinguerla chiaramente. Questo spiega perché alcune immagini possano aver immortalato deboli sfumature nel cielo, mentre la maggior parte delle persone non ha visto nulla di eccezionale.

Lezioni dalla notte mancata

La mancata osservazione dell’aurora boreale in Italia nella notte tra il 1 e il 2 giugno 2025 dimostra quanto sia complesso e incerto prevedere questi fenomeni a latitudini insolite.

Anche in presenza di forti tempeste solari, la visibilità dell’aurora dipende da una combinazione di fattori astronomici, atmosferici e ambientali che devono allinearsi perfettamente. L’attesa e la delusione di questa notte, però, non devono scoraggiare: il prossimo ciclo solare potrebbe offrire nuove opportunità per ammirare questo spettacolo unico, anche nei cieli italiani.

In definitiva, la scienza ci insegna che la natura resta imprevedibile, e che la meraviglia dell’aurora boreale, quando si manifesta, è ancora più preziosa proprio perché rara e sfuggente.

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