03 Jun, 2025 - 13:55

Memorandum Russia, cosa c’è scritto? Ecco le condizioni di Putin per porre fine alla guerra in Ucraina

Memorandum Russia, cosa c’è scritto? Ecco le condizioni di Putin per porre fine alla guerra in Ucraina

Le trattative diplomatiche per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina restano bloccate. Il 2 giugno, a Istanbul, si è svolto il secondo incontro diretto tra le delegazioni dei due Paesi, durante il quale Mosca ha presentato un memorandum contenente le sue condizioni per il cessate il fuoco e un accordo di pace. Il documento indica le tappe da seguire per la tregua e impone a Kiev precise richieste politiche e territoriali. Tuttavia, molte di queste condizioni appaiono difficilmente compatibili con le aspirazioni ucraine a una pace equa e duratura che salvaguardi la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina.

Cosa chiede la Russia per la pace in Ucraina?

Prosegue lo stallo negli sforzi diplomatici per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Le parti si sono incontrate il 2 giugno a Istanbul per il secondo round di colloqui.

La delegazione di Mosca ha consegnato un memorandum alla controparte ucraina, come hanno riferito i media russi. Secondo quanto si apprende, il memorandum si compone di due parti: la prima riguarda, principalmente, i passi da intraprendere per raggiungere un cessate il fuoco, mentre la seconda è incentrata sul conseguimento di una pace in Ucraina.

Il documento contiene condizioni difficili da accettare per Kiev che punta, invece, a una pace giusta e sostenibile. Molte delle richieste avanzate da Mosca e messe nero su bianco nel testo erano già state precedentemente evocate dalla leadership russa. Tra le diverse richieste si segnalano, per esempio, la neutralità dell’Ucraina e il divieto di qualsiasi attività militare da parte di paesi terzi sul suo suolo. In un’ottica di soluzione politica, secondo quanto riferisce l’agenzia russa Tass, il testo prevede inoltre lo svolgimento di elezioni in Ucraina, da tenersi prima della firma di un eventuale accordo di pace.

Le condizioni del memorandum presentato da Mosca

L'agenzia russa riferisce che la prima parte del memorandum contiene i "parametri fondamentali dell'accordo finale", mentre la seconda mette nero su bianco due possibili scenari. Una terza sezione stabilisce invece la sequenza delle fasi e le relative scadenze.

Prima opzione per il cessate il fuoco

La proposta prevede il ritiro completo, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, delle forze ucraine dalle quattro regioni parzialmente occupate da Mosca: Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhia. Questa condizione implicherebbe, di fatto, la rinuncia ufficiale da parte di Kiev a qualsiasi rivendicazione su questi territori.

Seconda opzione per il cessate il fuoco

L’alternativa proposta da Mosca è costituita da una serie di condizioni politico-militari: il divieto di ridispiegamento dell’esercito ucraino, l’abolizione della legge marziale, l’esclusione di qualsiasi presenza militare straniera in Ucraina e la cessazione dell’assistenza militare da parte degli alleati occidentali.

Inoltre, Kiev dovrebbe annunciare nuove elezioni presidenziali e parlamentari, da tenersi entro 100 giorni dalla revoca della legge marziale. Successivamente, sarebbe prevista la firma di un accordo di pace.

Pur non prevedendo un’immediata resa formale delle quattro regioni, l’opzione elenca comunque una serie di richieste che comporterebbero un significativo arretramento della posizione ucraina sul piano territoriale e politico.

Le condizioni dell’accordo di pace

Secondo quanto proposto, l’accordo di pace dovrebbe includere il riconoscimento formale, da parte della comunità internazionale, dell’annessione alla Russia delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson, Zaporizhia e della Crimea. In parallelo, le forze armate ucraine dovrebbero ritirarsi completamente da questi territori.

L’Ucraina dovrebbe adottare uno status di neutralità, impegnandosi a non aderire ad alleanze o coalizioni militari e a non firmare in futuro trattati contrari a tale neutralità. Tale clausola è in linea con le richieste del Cremlino sulla non adesione dell’Ucraina alla NATO.

L’intesa dovrebbe inoltre stabilire il divieto di qualsiasi attività militare da parte di paesi terzi sul territorio ucraino, nonché l’esclusione di basi, formazioni armate e infrastrutture militari straniere.

Tra le altre condizioni figurano il divieto di qualsiasi forma di celebrazione o propaganda del nazismo e del neonazismo, lo scioglimento dei gruppi nazionalisti e l’impegno a non ospitare, trasferire o schierare armi nucleari sul proprio territorio.

Il memorandum prevede infine la revoca di tutte le sanzioni economiche attualmente in vigore contro la Russia, accompagnata da un impegno a non introdurne di nuove.

Infine, andrebbero inoltre garantiti i diritti, le libertà fondamentali e la tutela degli interessi della popolazione russa o russofona in Ucraina, compreso il riconoscimento del russo come lingua ufficiale nel paese.

Negoziati di pace tra Russia e Ucraina

I colloqui diretti tra Russia e Ucraina sono ripresi il 16 maggio con un incontro a Istanbul. Sebbene fosse atteso un faccia a faccia tra i leader dei due Paesi, il presidente russo, Vladimir Putin, ha deciso di non recarsi in Turchia. Nonostante ciò, i negoziati hanno rappresentato una svolta, considerando che le parti non si incontravano direttamente dalle prime settimane del conflitto.

Tuttavia, questi ultimi sviluppi hanno anche evidenziato le profonde divergenze tra Mosca e Kiev. Infatti, l’Ucraina punta a ottenere un cessate il fuoco incondizionato prima di avviare vere e proprie trattative. Al contrario, la Russia intende definire le condizioni della tregua proprio attraverso un percorso negoziale preliminare.

Mentre il Cremlino continua a non mostrare alcuna apertura verso possibili compromessi, le condizioni elencate nel memorandum russo appaiono in netto contrasto con la visione futura dell’Ucraina.

Le richieste avanzate da Mosca appaiono difficilmente accettabili anche agli alleati occidentali dell’Ucraina che continuano a sostenere l’obiettivo di una pace duratura e giusta, fondata sul rispetto dell’integrità territoriale ucraina.

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