Con un sondaggio su X, il miliardario Elon Musk apre alla possibilità di fondare un nuovo partito. Provocazione, ambizione o primo passo concreto? I numeri parlano già chiaro.
L’uomo più ricco del mondo considera la possibilità di entrare in politica? Elon Musk ha creato un sondaggio su X, piattaforma di sua proprietà, chiedendo agli utenti social:
Is it time to create a new political party in America that actually represents the 80% in the middle?
— Elon Musk (@elonmusk) June 5, 2025
Ha pubblicato il sondaggio nella serata del 5 giugno e, in meno di un'ora, oltre 482mila utenti hanno espresso la loro opinione.
Un possibile segnale d’ingresso nella scena politica di Musk?
Mentre mancano circa 23 ore alla fine dell'indagine, chi ha votato "sì" è già in maggioranza.
Resta da vedere se si tratta solo di una provocazione mediatica o dell’inizio di un vero e proprio percorso politico.
Un anno fa nessuno pensava che il miliardario sudafricano potesse entrare in politica.
Nel 2024, mentre era ancora in corso la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 5 novembre, Elon Musk ha speso oltre 250 milioni di dollari per sostenere la candidatura del repubblicano, Donald Trump. Il tycoon era in cerca del suo secondo mandato non consecutivo e ha trovato in Musk un alleato di particolare importanza.
Musk non ha sostenuto la campagna di Trump solo con i finanziamenti e con i suoi post su X a favore del candidato repubblicano, ma ha anche partecipato a diversi comizi del tycoon.
Dopo la vittoria di Trump del 5 novembre 2024, Musk ha iniziato a far parte della nuova amministrazione come capo dei tagli alla spesa del governo federale.
Con l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, il 21 gennaio, Elon Musk è diventato infatti il capo del Dipartimento per l’efficienza del governo (DOGE).
Il magnate delle Big Tech è apparso più volte accanto al presidente americano nello Studio Ovale. Dopo mesi di tagli alla spesa pubblica, tra licenziamenti dei dipendenti federali e battaglie per la chiusura di alcune agenzie, Elon Musk ha lasciato il suo incarico il 31 maggio.
Forse l’uomo più ricco del mondo ambisce ora a salire i gradini della politica americana dopo aver trascorso mesi alla Casa Bianca? Perché no. Tuttavia, questo porta con sé diverse domande.
Mentre era a capo del Department of Government Efficiency (DOGE), ha scatenato la rabbia di numerose persone con il suo operato volto a snellire il governo federale. Inizialmente accolto con favore, questo impegno ha finito per generare proteste contro di lui e contro Tesla.
La sua figura ha già cominciato a polarizzare l’opinione pubblica ben oltre la sfera tecnologica e imprenditoriale.
A questo trend ha fatto seguito anche un crollo delle vendite di Tesla e un calo delle azioni dell'azienda. Tuttavia, questo periodo negativo ha poi mostrato segni di ripresa.
Non è chiaro se e come l'imprenditore potrebbe conciliare il suo impegno verso le sue aziende con un eventuale ruolo nella politica attiva.
Dall'altro lato, non si sa come un possibile nuovo partito politico potrebbe inserirsi in un sistema dominato da due principali schieramenti: repubblicani e democratici. Potrebbe essere che Musk miri, in un secondo momento, a fare concorrenza al Partito Repubblicano.
Forse il trumpismo non sopravvivrà alla fine di questo secondo e ultimo mandato di Donald Trump. Tuttavia, l'ipotesi di un’ascesa politica di Elon Musk, con un partito politico tutto suo, sembra una scelta simbolica (almeno nell’attuale scenario politico domestico degli Stati Uniti).