06 Jun, 2025 - 13:44

Domenico D’Amato scomparso, il legale: “Elementi chiave, non archiviare il caso”

Esclusiva di
Tag24
Domenico D’Amato scomparso, il legale: “Elementi chiave, non archiviare il caso”

Sono passati otto anni dalla scomparsa di Domenico D'Amato, avvenuta a Molinelle, in provincia di Bologna, l'8 marzo 2017 in circostanze allarmanti.

Soprannominato "Domedama", suo moniker da rapper, nel suo sangue scorreva un amore viscerale e una fede incrollabile per la cultura hip hop.

Il rap era per lui una forma di espressione del dolore, della resistenza e della voglia di reagire di fronte alle difficoltà della vita.

Il tempo scorre, le vite degli altri cambiano, mutano continuamente, ma non per la madre del giovane e per i suoi fratelli: cristallizzati in un limbo pieno di domande e, purtroppo, di poche risposte.

Una drammatica vicenda che presenta numerosi punti oscuri e lo spettro di qualcosa di ben peggiore di un allontanamento volontario: un potenziale ed efferato omicidio, in cui le regole della società moderna vengono sovvertite dall’animalità.

Tag24 ha intervistato in esclusiva Barbara Iannuccelli, legale della madre di Domenico, per ricostruire insieme i punti salienti del caso, le nuove piste e fino all’archiviazione del caso, conclusasi nel 2020.

Domenico "Domedama" D'Amato scomparso: il dolore dei familiari

Si rammenta che le testimonianze contenute all’interno di questo articolo sulla scomparsa di Domenico "Domedama" D'Amato sono frutto di una comunicazione diretta tra Tag24 e il legale della famiglia dell'oggi 36enne.

 "Dal giorno della scomparsa di Domenico, una famiglia intera non vive più, sopravvive...", racconta il legale del genitore a Tag24.

"Non sapere che fine abbia fatto un figlio, un fratello... è un dolore davvero difficile da sopportare", sottolinea.

"Otto anni di silenzio da parte di chi potrebbe sapere ma non parla, chiuso nel proprio bozzolo di omertà".

"Loro sono potenzialmente tornati alla normalità, se mai avessero un briciolo di rimorso per quanto accaduto".

Un regolamento di conti finito male?

"Domenico, nel periodo antecedente alla sua sparizione, aveva avuto una relazione con una donna impegnata...", spiega l'avvocato.

"Durante un interrogatorio, l’attenzionato aveva affermato di odiare profondamente Domenico, poiché una delle sue due figlie poteva essere sua...".

"Coincide anche la tempistica tra la nascita della bambina e la sua scomparsa improvvisa...", sottolinea.

"La compagna dell’uomo ha raccontato agli inquirenti di aver sentito l’ex partner parlare con un amico di 'fare del male al D’Amato'...".

"E se da quel regolamento di conti... dal dargli una 'lezione' per un errore di calcolo, si fosse passati all'omicidio?".

"Converrà con me che, qualsivoglia sia il movente di una dichiarazione del genere, più che da archiviare le indagini, c’è da continuare a scavare...".

Un test del capello sulla bambina? I risultati...

"Sempre l'attenzionato... ha dichiarato che, per sfatare ogni dubbio, avrebbe prelevato un capello della bambina per capire se fosse realmente lui il padre...".

"In realtà, le forze dell'ordine — che, come saprà, sono addestrate e competenti su vicende del genere — hanno capito subito che qualcosa nel racconto non quadrava...".

"Hanno chiamato la clinica segnalata dall'uomo ed è arrivata la conferma che ci aspettavamo: non c'era stato alcun esame".

"Non è noto dunque se si tratti del genitore biologico o meno, ma una cosa è certa: dalle sue dichiarazioni traspare che gli estremi per fare del male a Domenico c’erano...".

"Inutile sottolineare che la violenza genera solo altra violenza, dolore e un punto di non ritorno per chi potenzialmente ha commesso un danno irreparabile...".

E gli amici di Domenico? Dov'erano nel momento del bisogno?

"Nella stanza dell'interrogatorio non c'era soltanto l'uomo di quella testimonianza, bensì anche amici e conoscenti di Domenico...".

"Tra questi, un suo amico che asseriva di essere legatissimo a lui... talmente legato che, la prima volta che è stato convocato, non si è presentato in caserma...".

"Gli è stato dunque spiegato che non poteva sottrarsi all'incontro con le forze dell'ordine...".

"Una persona che aveva condiviso gli anni migliori e peggiori di Domenico: dormivano insieme, facevano musica... Possibile che non sappia nulla?".

Il litigio con il coinquilino

"Domenico, prima della scomparsa, abitava con un coinquilino con il quale, purtroppo, non andava molto d'accordo".

"C'è un documento dell'ospedale che attesta una ferita alla mano, forse avvenuta in un alterco con il giovane...".

"Nonostante le indagini delle forze dell'ordine e le analisi con il luminol nell'abitazione, non è stato trovato nulla di rilevante...".

"Ha lasciato casa e ha deciso, portando con sé due borsoni — ovvero tutta la sua vita — dopo essere stato ospitato, nel periodo antecedente, anche da amici, di andare a vivere in una comunità a Molinelle...".

Cosa contenevano i due borsoni?

"Domenico era uscito dalla comunità di Molinelle... e tutto faceva presagire un suo ritorno", continua l'avvocato.

"Lui si trovava in collina, quindi la possibilità che qualcuno potesse fargli del male è probabile...".

"Ma, essendo fuori Bologna, è giusto sottolineare che la/le persone in questione avrebbero dovuto andare lì proprio con quell'intento...".

"Le indagini, però, in quel periodo, così come le ricerche nella zona, sono state interrotte dalle indagini e ricerche su Igor Il Russo".

Il collegamento tra Domedama e Igor Il Russo 

"Le indagini sul serial killer Igor Il Russo si sono rivelate un buco nell'acqua... l’unica connessione tra Domenico e lui era la coincidenza temporale delle rispettive vicende...".

"Protagonisti nello stesso momento di due storie diverse: Igor Il Russo ha sempre ucciso per difendersi, non per attaccare...".

"Noi, i familiari, crediamo più alla correlazione tra il partner tradito e la possibilità che Domenico fosse il padre della ragazzina...".

"E in aggiunta, pensiamo che l’interesse scatenato per la cattura di Il Russo abbia distolto l’attenzione dei media, delle autorità e delle istituzioni sul caso di D’Amato, che è stato ufficialmente accantonato...".

"Inoltre, è giusto specificare che il killer non ha mai occultato i cadaveri, né si è premurato che non venissero mai ritrovati...".

L'archiviazione delle indagini nel 2020 

"Io, come legale dei familiari, e la madre di Domenico insieme ai fratelli, chiediamo non solo che il caso venga riaperto."

"Quello che le ho raccontato in questa intervista presenta tutti gli elementi necessari per un nuovo lavoro d’indagine dopo l'archiviazione avvenuta nel 2020..."

"Se Domenico non c’è più, è giusto che tutti i suoi cari possano avere un luogo dove seppellire le spoglie mortali del ragazzo."

"Vi chiediamo, anche anonimamente, di fornirci notizie sulle eventuali coordinate o informazioni passate e presenti inerenti a Domenico."

"Come fate a dormire la notte, sapendo di aver strappato la quotidianità, un percorso e presumibilmente la vita a un ragazzo così giovane?"

 

 

 

 

Una madre, i fratelli, possono archiviare il caso invece? (citare madre venturelli)

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