Sono passati due giorni dalla scomparsa di Fabio Monno, un giovane di Modugno, in provincia di Bari, avvenuta il 5 giugno 2025.
Un ragazzo educato, empatico, sensibile, nel pieno della fase più delicata e significativa della vita di un essere umano: la fine dell’adolescenza e l’inizio ufficiale dell’età adulta.
Il ventiquattrenne si è allontanato volontariamente nella giornata di giovedì e da allora non ha più dato notizie ai suoi familiari.
La sua sparizione è stata denunciata alle autorità competenti e sono attualmente in corso le prime ricerche sul territorio. L’obiettivo è uno soltanto: ritrovarlo sano e salvo nel minor tempo possibile.
Tag24 ha intervistato in esclusiva la madre di Fabio, con la quale abbiamo ricostruito i punti salienti di questa drammatica vicenda.
Si rammenta che le testimonianze contenute all’interno di questo articolo sulla scomparsa di Fabio sono frutto di una comunicazione diretta tra Tag24 e la madre del 24enne.
"Mio figlio si è allontanato giovedì 5 giugno, intorno alle 18:30 del pomeriggio. Siamo di Modugno, in provincia di Bari", racconta la madre a Tag24.
"Ci aveva detto che sarebbe uscito per un paio d’ore con gli amici, come sempre… ma non è più rientrato", sottolinea.
"Naturalmente, il primo pensiero è stato contattarli, ma ci hanno riferito di non averlo proprio visto quella sera", specifica.
"L’ultima volta che l’abbiamo visto, Fabio indossava un berretto nero, proprio quello che si vede nella foto".
"Aveva una camicia a quadri grigio scuro, un paio di jeans neri e una maglia nera", racconta la madre.
"Era vestito come per una normale uscita con gli amici, nulla che facesse pensare a qualcosa di strano o diverso dal solito".
"Non sappiamo se Fabio possa essere o meno ospitato da qualcuno in questo momento", prosegue la mamma.
"Ma la persona in questione, che sia un adulto o un coetaneo, deve sapere che non sta affatto aiutando mio figlio: al contrario, sta facendo l’esatto opposto e si sta assumendo delle responsabilità legali che pesano su di lui", puntualizza.
"Abbiamo denunciato la sua scomparsa alle forze dell’ordine e, adesso, la nostra unica priorità è che torni a casa sano e salvo", aggiunge con fermezza.
"Fabio, se stai leggendo questo articolo, chiama subito il numero di emergenza 112 oppure recati al comando di polizia o dei carabinieri più vicino a te", è l’appello accorato della madre.
"Continueremo a cercarti finché non ti riavremo nuovamente tra le nostre braccia...".
"Fabio sta attraversando un momento di fragilità in questo periodo… È una fase della vita che è già capitata e continua a capitare quotidianamente a tanti altri suoi coetanei", spiega la madre.
"Sai bene che io e papà ci siamo per te, come tutti i tuoi cari: nessuno ti vorrà mai bene come un genitore… Siamo davvero tanto preoccupati", aggiunge con la voce spezzata dall’emozione.
"Abbiamo bisogno di sapere che stai bene, che è tutto okay. Io e papà, i tuoi parenti, tutti gli amici… manchi a tutti noi", conclude con un appello carico di affetto e speranza.
"Fabio potrebbe essersi spostato da Modugno e aver lasciato la città con mezzi di fortuna. I modi per raggiungere località limitrofe ci sono...", afferma la madre con apprensione.
"Chiediamo ai controllori e ai passeggeri di Ferrovie Appulo Lucane, così come di Italo, Trenitalia, degli autobus e dei pullman di linea, di memorizzare bene il volto di mio figlio", aggiunge.
"Se lo vedete, vi prego: non scattate foto o video, ma contattate immediatamente le forze dell’ordine, spiegando loro che siete a conoscenza del caso", continua.
"Inoltre, considerando che è fuori casa da quarantotto ore, vi chiediamo di offrirgli dell’acqua, un pasto caldo, di restare con lui fino all’arrivo nostro o degli agenti", conclude con voce rotta ma ferma.
Quando una persona scompare, il tempo diventa un fattore determinante.
Per questo motivo, oltre a informare tempestivamente le forze dell’ordine, è fondamentale coinvolgere anche alcune associazioni specializzate che operano su tutto il territorio nazionale.
Tra le più attive figura il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV, realtà che da anni offre un supporto concreto e tempestivo alle famiglie colpite da queste situazioni drammatiche.
Organizzazione che, in molte occasioni, si è rivelata decisiva: non solo per accelerare l’avvio delle ricerche sul campo, ma anche per prevenire eventuali pericoli legati alla vulnerabilità della persona scomparsa.
Grazie all’esperienza maturata sul campo e al dialogo costante con le autorità, il loro contributo ha permesso di risolvere numerosi casi, alcuni anche molto complessi.
I parenti o chiunque avesse bisogno di aiuto o desiderasse trasmettere informazioni rilevanti può rivolgersi direttamente alla suddetta associazione.
Il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV è disponibile al +39 388 189 4493 sia in chiamata che mediante messaggistica su WhatsApp.
Oltre a questo contatto importante, resta sempre valido e operativo il numero unico europeo per le emergenze: 112.
La no-profit fornisce reperibilità H24, sette giorni su sette, mettendo a disposizione non solo squadre operative, ma anche un’intera rete di professionisti e volontari pronti a mobilitarsi.
Il sostegno va oltre il solo aspetto logistico: offre anche supporto psicologico, legale e investigativo, accompagnando passo dopo passo le famiglie in un momento di forte vulnerabilità emotiva.