Il caso Garlasco, tra i più intricati della cronaca nera italiana, si arricchisce di nuovi misteri con il possibile coinvolgimento di Michele Bertani, amico d’infanzia di Andrea Sempio, e la valutazione della riesumazione della sua salma.
Michele Bertani era un giovane di Garlasco, cresciuto insieme ad Andrea Sempio, oggi indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi. I due erano legati da un rapporto molto stretto, condividendo l’infanzia e l’adolescenza all’interno di una compagnia distinta da quella di Marco Poggi, fratello della vittima.
Bertani viene descritto come un ragazzo appassionato di musica e simbolismo, con una presenza sui social fatta di riferimenti estetici e spirituali, tra cui spiccano fotografie del Santuario della Madonna della Bozzola, luogo oggi sotto la lente degli inquirenti per possibili collegamenti con il delitto.
Bertani si è tolto la vita impiccandosi nel marzo 2016. Poco prima del gesto estremo, ha lasciato sui social un post d’addio con una citazione della canzone “La Verità” dei Club Dogo: «La verità sta nelle cose che nessuno sa, la verità mai nessuno te la racconterà».
Questo messaggio criptico, insieme ad altri elementi della sua vita digitale, ha alimentato negli inquirenti il sospetto che il giovane potesse essere a conoscenza di fatti mai emersi pubblicamente, forse legati proprio al delitto di Chiara Poggi.
Uno degli aspetti più discussi riguarda la frequentazione da parte di Bertani del Santuario della Madonna della Bozzola, teatro di uno scandalo giudiziario nel 2014 che coinvolse membri del clero e portò alla condanna di alcuni religiosi per abusi.
Sui social di Bertani è presente una foto scattata all’interno del santuario, e secondo alcune ricostruzioni, Chiara Poggi avrebbe salvato su una pennetta USB documenti relativi a presunti casi di abusi collegati al luogo sacro. Questo dettaglio ha portato alcuni investigatori e l’avvocato di Sempio a ipotizzare che Chiara potesse aver scoperto qualcosa di compromettente, diventando così un bersaglio.
Nel 2017, durante una riapertura delle indagini, Andrea Sempio è stato intercettato mentre, da solo in auto, parlava rivolgendosi a Bertani: «Perché ti impicchi, adesso che ti sei impiccato che cosa hai ottenuto? Sei morto, sei morto. Che tutte le caz… le abbiamo fatte insieme dai zero ai diciotto anni».
Queste frasi, apparentemente uno sfogo personale, sono state interpretate dagli inquirenti come possibili indizi di un passato condiviso che potrebbe nascondere segreti rilevanti per il caso Poggi.
La Procura di Pavia sta valutando la riesumazione della salma di Michele Bertani per effettuare nuovi prelievi di DNA, da confrontare con le tracce biologiche rinvenute nella villetta dei Poggi.
L’ipotesi investigativa è che l’omicidio di Chiara Poggi possa essere stato commesso non da una sola persona, ma da un gruppo di giovani legati tra loro da rapporti di amicizia e frequentazioni comuni. Per questo motivo, gli inquirenti stanno ricostruendo i profili genetici di tutti i frequentatori della casa Poggi all’epoca, compreso Bertani.