Hanspeter Sinner è una figura fondamentale nella storia personale e sportiva di Jannik Sinner, il campione altoatesino che ha conquistato il tennis mondiale.
Dietro la riservatezza e la semplicità di Hanspeter si nasconde una storia di dedizione, lavoro e valori profondi, che hanno contribuito in modo decisivo alla crescita umana e professionale di suo figlio.
Hanspeter nasce nel 1964 a Sesto Pusteria, un piccolo paese di montagna in Alto Adige, terra di confine e di cultura tedesca.
La famiglia Sinner è di madrelingua tedesca, come molte altre della zona, e ha sempre vissuto secondo i principi della sobrietà e del rispetto per il lavoro.
L’ambiente montano, con i suoi ritmi e le sue tradizioni, ha forgiato il carattere di Hanspeter e, di riflesso, quello di Jannik, cresciuto tra le Dolomiti e abituato fin da piccolo a confrontarsi con la natura e la fatica quotidiana.
Per oltre vent’anni, Hanspeter ha lavorato come cuoco al Rifugio Fondovalle (Talschlusshütte) in Val Fiscalina, una delle mete più amate dagli escursionisti e dagli amanti della montagna. Insieme alla moglie Siglinde, che si occupava della sala, ha gestito la cucina del rifugio, diventando un punto di riferimento per la comunità locale e per i tanti turisti che ogni anno frequentano la zona.
La sua cucina si distingue per l’attenzione alla materia prima, il rispetto per i prodotti del territorio e una filosofia improntata al recupero e alla lotta contro gli sprechi.
Celebre è il suo risotto al pino mugo con porcini freschi, così come la “Padella dell’Alpinista”, una rosticciata di canederli avanzati, cipolla, alloro, aglio, filetti di maiale e salsa di gulash, servita con insalata di cavolo cappuccio. Piatti che raccontano la tradizione e la creatività di un cuoco capace di innovare senza mai perdere di vista le radici.
Hanspeter è stato anche un maestro per i giovani cuochi della zona, trasmettendo loro la passione per il mestiere e l’importanza di preparare ogni piatto con la stessa cura che si riserva a un ospite speciale.
Hanspeter non è stato solo un lavoratore instancabile, ma anche un padre presente e un educatore. Un episodio emblematico risale a quando Jannik aveva dieci anni e giocava a calcio nella squadra locale di Sesto Pusteria, allenata proprio dal padre.
Durante una partita, Jannik segnò un gol dopo aver dribblato tutta la squadra avversaria senza passare la palla ai compagni: Hanspeter lo sostituì, insegnandogli l’importanza del gioco di squadra e della condivisione. Una lezione che Jannik ricorda ancora oggi e che ha segnato la sua crescita personale e sportiva.
Nel 2022, dopo oltre vent’anni trascorsi al rifugio, Hanspeter ha lasciato la cucina di Val Fiscalina per seguire Jannik nei tornei di tutto il mondo, entrando a far parte del suo staff come cuoco personale.
Questa scelta ha permesso a padre e figlio di recuperare il tempo perso durante l’adolescenza di Jannik, quando il giovane tennista aveva lasciato casa a 13 anni per inseguire il sogno sportivo.
Oggi Hanspeter si occupa dell’alimentazione di Jannik e del suo team, garantendo qualità e attenzione ai dettagli anche lontano da casa.
La famiglia Sinner rappresenta un modello di discrezione e umiltà, lontano dai riflettori e dalle tentazioni della notorietà.
Hanspeter e Siglinde hanno sempre sostenuto Jannik senza mai esercitare pressioni, lasciandolo libero di scegliere il proprio percorso e trasmettendogli valori come la costanza, la pazienza e il rispetto per il lavoro.
La loro presenza è silenziosa ma solida, un punto di riferimento costante nella vita del campione.