Si chiama Salvatore Sannino il 19enne fermato per l'omicidio di Nicola Mirti, avvenuto ieri, 8 giugno 2025, in una struttura balneare di Marina di Varcaturo, tra i comuni di Giugliano e Castel Volturno, nel Napoletano. Interrogato in Questura fino a tarda notte, il giovane ha già ammesso le proprie responsabilità. Da ricostruire ora l'esatta dinamica dei fatti.
Salvatore Sannino, 19 anni, incensurato, è originario del quartiere napoletano di Miano, ma risidede da anni con la famiglia a Mugnano. Secondo quanto riportato da Il Mattino, sarebbe cresciuto in un contesto "sociale e familiare particolare": il padre, Pasquale, è un pregiudicato; ma anche la madre sarebbe finita in manette, in passato, per spaccio.
Sembra che lui e la vittima si conoscessero, che avessero delle amicizie in comune. Forse tra loro c'erano stati degli attriti, delle tensioni nate per motivi non chiariti e mai sopite del tutto. Le stesse tensioni che ieri hanno portato alla tragedia su una spiaggia molto frequentata di Varcaturo.
Tutto sarebbe iniziato per una banale lite. Mirti e Sannino, in compagnia dei rispettivi gruppi di amici, si sarebbero incontrati per caso in spiaggia. Il primo, di 18 anni, avrebbe rivolto uno "sguardo di troppo" al secondo, che, notandolo, gli avrebbe detto: "Che mi guardi a fare?".
Di lì a poco, i due si sarebbero reincrociati nella fila per un panino davanti al bar del lido, iniziando a discutere. A un certo punto, la tragedia: Sannino avrebbe estratto dalla tasca un coltello che aveva portato con sé, colpendo Mirti al torace, fino a lasciarlo agonizzante sulla sabbia, sotto gli occhi dei presenti.
L'allarme è partito subito. Il giovane, trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale di Pozzuoli, si è spento - alla fine - nonostante il tentativo dei medici di salvarlo, dopo oltre un'ora di manovre. Sannino, intanto, era stato rintracciato e portato in Questura a Caserta. È accusato di omicidio volontario.
Il servizio realizzato da Maria Chiara Grandis per il Tg3 - 8 giugno 2025.
"Era un ragazzo che ha commesso qualche errore, ma che aveva anche sogni, passioni e legami forti", hanno raccontato gli amici del 18enne al Mattino. Nicola Mirti era originario di Mugnano, ma da qualche tempo viveva insieme ai nonni a Marianella, nel quartiere di Piscinola di Napoli (il padre è detenuto, mentre la madre convive con l'attuale compagno).
Poco tempo fa sarebbe finito nei guai per una vicenda legata alla droga. La sua morte ha lasciato attonita la comunità e in molti, nelle scorse ore, gli hanno rivolto un pensiero sui social. "Basta a questa violenza inaudita", ha scritto un utente sul gruppo "Sei di Mugnano se...". "Abbiamo fallito. Insegniamo l'amore ai nostri figli", recita un altro messaggio.
I"Piangiamo l'ennesima giovanissima vittima di una violenza cieca e incomprensibile che travolge intere generazioni di ragazzi che vanno armati anche al mare", le parole - ricondivise da molti - del deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli. Parole che richiamano anche altre tragedie.
Quella di Varcaturo, in effetti, è solo l'ultima delle tante consumatesi in pochi mesi. Tragedie che riguardano giovanissimi. Come quella di Monreale, nel Palermitano, dove in tre sono morti in una sparatoria scoppiata al culmine di una banale lite tra ragazzi. Si chiamavano Andrea Miceli, Salvatore Turdo e Massimo Pirozzo.
Per la loro morte sono finite in carcere tre persone: oltre a Salvatore Calvaruso - il primo dei fermati -, anche Mattias Conti e Samuel Acquisto. Sarebbe stato quest'ultimo ad incitare gli amici a sparare. Una ventina, almeno, i colpi esplosi, tra cui quelli che hanno raggiunto le vittime.