A distanza di quasi 17 anni dall'omicidio di Chiara Poggi, la scena del crimine torna al centro dell'attenzione degli investigatori. Nella mattinata di oggi, 9 giugno 2025, i carabinieri del Ris di Parma hanno effettuato un nuovo e approfondito sopralluogo nell'abitazione al numero 8 di via Pascoli, a Garlasco, dove la giovane fu trovata senza vita dall'allora fidanzato, Alberto Stasi - poi condannato in via definitiva per il delitto - la mattina del 13 agosto 2007. A riportarlo è il Tg1.
L'operazione di stamattina, pianificata e anticipatamente comunicata alle parti coinvolte, rappresenta un nuovo tassello nelle indagini aperte dalla Procura di Pavia, che vedono attualmente iscritto nel fascicolo per omicidio in concorso con ignoti (o con Stasi) Andrea Sempio, amico di lunga data del fratello della vittima.
L'obiettivo, come riportato in esclusiva dal Tg1, è riprodurre in 3D - grazie alle misurazioni effettuate con l'aiuto di scanner e droni e ai rilievi fotografici - gli spazi interni ed esterni dell'abitazione, ricostruire con precisione le traiettorie delle tracce di sangue e, di conseguenza, la dinamica dell'omicidio.
Il tutto a pochi giorni dall'inizio del maxi incidente probatorio che si concentrerà sul Dna rinvenuto sotto le unghie di Chiara, su quello eventualmente estrapolabile da una serie di reperti mai analizzati e su alcune delle impronte repertate all'interno della villetta, tra cui la famosa "33", compatibile con il palmo destro di Sempio.
L'analisi tridimensionale degli ambienti in cui si consumò l'omicidio, insieme agli altri accertamenti, consentirà agli investigatori di chiarire una volta per tutte (ed eventualmente rivedere) l'accaduto, rafforzando o indebolendo le attuali ipotesi accusatorie e difensive.
Una cosa è certa: la Procura sta procedendo serrata. In pochi mesi, dopo la riapertura del caso, ha ascoltato vecchi e nuovi testimoni, ordinato analisi, acquisito profili genetici e svolto ricerche. Non escludendo, in alcun modo, di poter iscrivere tra gli indagati i nomi di altre persone.
Tra le nuove ipotesi, c'è quella secondo cui Chiara potrebbe essere stata uccisa da più persone, con l'utilizzo di almeno due armi del delitto. Se tale ricostruzione trovasse conferma, la verità a cui si è giunti dopo un lungo e controverso iter processuale - quello che ha portato alla condanna di Stasi - potrebbe anche essere rimessa in discussione.
Un'eventualità che la famiglia della vittima, però, respinge con fermezza. I genitori Giuseppe e Rita Poggi continuano a ritenere l'ex fidanzato colpevole e, al contrario, ribadiscono l'innocenza di Sempio. Proprio pochi giorni fa hanno rivendicato pubblicamente "rispetto".
Condannando, in particolare, la condotta di chi ha parlato di presunti "segreti" della ragazza, facendo riferimento anche a una supposta "relazione con un uomo adulto di Garlasco". Il loro consulente, Marzio Capra, ha chiesto di "fare nuovi tamponi" anche agli "addetti ai lavori", medici legali e genetisti che parteciparono ai primi rilievi, e il cui Dna potrebbe essersi depositato nella villetta.
Questo per escludere che, nel corso degli esami che prenderanno il via il 17 giugno, restino dubbi, elementi che non consentirebbero di arrivare a un punto fermo. Sempio, dal canto suo, continua a dichiararsi estraneo ai fatti, vedendo negli accertamenti in programma "un'opportunità per chiarire definitivamente la propria posizione".
L'opinione pubblica è divisa: c'è chi crede in una svolta e chi vede invece in questo "ritorno al passato" solo una suggestione, l'ennesimo tentativo destinato solo a riaprire ferite mai del tutto rimarginate. Dopo anni di silenzi, errori e attese, l'idea che possano emergere nuove risposte tiene comunque tutti con il fiato sospeso.