Il primo pagamento dell'IMU 2025 è ormai dietro l'angolo e non mancano le novità per i contribuenti italiani. Dal 1° settembre 2024, infatti, è entrato in vigore il cosiddetto Decreto Sanzioni (Decreto legislativo n. 87/2024), che ha introdotto un cambiamento significativo nella gestione delle sanzioni in caso di omesso o tardivo versamento dell’imposta municipale unica.
Si tratta di una riforma che mira a rendere il sistema più equo, con riduzioni che incidono sia sulla percentuale delle sanzioni sia sulle modalità di ravvedimento operoso.
Le nuove disposizioni si applicano solo alle violazioni commesse dal 1° settembre 2024 in avanti, lasciando invariata la normativa precedente per gli errori o i mancati pagamenti avvenuti prima di questa data.
I cambiamenti interessano quindi solo il saldo IMU 2024, in scadenza a dicembre, e tutti i versamenti relativi all’IMU 2025, compreso l’acconto del 16 giugno e il saldo di dicembre.
Ma cosa prevede nello specifico il nuovo impianto sanzionatorio? In che modo cambia il ravvedimento operoso? E quali sono le implicazioni pratiche per chi paga in ritardo?
Prima di scoprirlo nei prossimi paragrafi, vi lasciamo al video Youtube di Federica Berti | Berti Investimenti Immobiliari sull'argomento.
Con il nuovo assetto introdotto dal Decreto Sanzioni, l’IMU 2025 sarà soggetta a una disciplina sanzionatoria aggiornata.
La sanzione per omesso versamento viene ridotta dal 30% al 25% per tutte le violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024. Un taglio che interessa l’intero 2025, includendo sia l’acconto di giugno sia il saldo di dicembre.
È importante sottolineare che la nuova misura non ha valore retroattivo: per l’acconto IMU di giugno 2024 resta infatti valida la vecchia sanzione del 30%. Solo dal saldo di dicembre 2024, e poi per tutto il 2025, si applica il nuovo regime ridotto.
La riduzione vale anche per i casi di parziale versamento: non pagare l’intero importo dell’imposta equivale comunque a un’omissione e la relativa sanzione sarà sempre del 25%, salvo utilizzo del ravvedimento operoso.
Il ravvedimento operoso, già previsto dal sistema tributario, diventa uno strumento ancora più vantaggioso per chi dimentica di pagare l’IMU o lo fa in ritardo. Dal 1° settembre 2024, infatti, le violazioni sanate entro 90 giorni potranno beneficiare di una sanzione dimezzata al 12,5%.
Per chi invece riesce a versare l’importo dovuto entro 15 giorni dalla scadenza, la sanzione è ulteriormente ridotta: si applica un quindicesimo della sanzione per ogni giorno di ritardo, pari allo 0,8333% giornaliero. In pratica, chi regolarizza subito l’omesso pagamento potrà risparmiare in maniera consistente sulla sanzione.
Tale novità si inseriscono in un contesto di maggiore flessibilità fiscale, volto a incentivare comportamenti corretti senza penalizzare eccessivamente i contribuenti che commettono errori in buona fede.
Il sistema aggiornato prevede sanzioni graduate in base al ritardo accumulato. Per i versamenti tardivi dell’IMU 2025, le regole sono ora le seguenti:
È evidente come il nuovo impianto punti a premiare chi interviene tempestivamente. Tuttavia, anche se più contenute, le sanzioni per ritardato pagamento rimangono un elemento da tenere sotto controllo, soprattutto in un contesto in cui il calendario fiscale è sempre più denso di scadenze.
Per evitare sgradite sorprese, è consigliabile monitorare le date di pagamento dell’IMU 2025: 16 giugno per l’acconto e 16 dicembre per il saldo. Il rispetto delle scadenze permette infatti di evitare penalizzazioni e di gestire al meglio la propria situazione fiscale.