Alessio Agostini, 42 anni, era un imprenditore trentino noto nel settore alberghiero e della ristorazione, appartenente a una famiglia con una lunga tradizione imprenditoriale sull’altopiano della Paganella. Figlio di Claudio Agostini, ex pizzaiolo e ora al centro di un’inchiesta giudiziaria, Alessio gestiva diversi locali e hotel, tra cui il Green Tower e l’Hi Hotel a Trento, e si occupava in particolare degli affari della famiglia nella città capoluogo.
Rispetto al fratello Gabriele, più esposto sui social, Alessio aveva un profilo più riservato ma non meno spregiudicato negli affari. Era noto per la sua attenzione al fisico e alla palestra, ma soprattutto per il suo ruolo chiave negli affari di famiglia, in particolare nella vicenda legata all’acquisizione del Grand Hotel Imperial di Levico Terme, un prestigioso immobile storico un tempo residenza estiva della principessa Sissi.
Secondo l’accusa, Alessio avrebbe stretto accordi illeciti con figure istituzionali per ottenere una corsia preferenziale nell’aggiudicazione del bando per l’acquisto dell’hotel, presentando un’offerta da 10 milioni di euro. Tra i coinvolti, l’ex presidente di Patrimonio del Trentino, Andrea Villotti, accusato di corruzione e turbativa d’asta, avrebbe confezionato un bando su misura per favorire Agostini, ricevendo in cambio regali di lusso come pranzi, cene, accesso a spa e persino una borsa Louis Vuitton e scarpe griffate.
Le intercettazioni telefoniche raccolte dalla Guardia di Finanza rivelano un rapporto simbiotico tra Agostini e Villotti, fatto di regali, favori e compiacenza, con l’obiettivo di agevolare l’acquisizione dell’hotel. Alessio si vantava di aver fatto ottenere a Villotti vantaggi personali, come l’arredo di un appartamento e il favore verso una sua dipendente.
Il 10 giugno 2025 Alessio Agostini è stato trovato morto nel suo appartamento in via Suffragio a Trento, dove stava scontando gli arresti domiciliari. A scoprire il corpo sono stati i familiari, che non riuscivano a mettersi in contatto con lui e hanno allertato i soccorsi. Nonostante i tentativi di rianimazione durati circa 40 minuti, i medici non sono riusciti a salvarlo.
Le autorità hanno avviato un’indagine per chiarire le cause della morte, ma si ipotizza che possa trattarsi di un gesto estremo, anche se le dinamiche sono ancora al vaglio dei carabinieri intervenuti sul posto.
Alessio Agostini era indagato insieme al padre Claudio e al fratello Gabriele nell’ambito dell’inchiesta “Sciabolata”, un’operazione della Guardia di Finanza che ha coinvolto circa 70 persone per diversi reati. L’inchiesta ha portato a numerosi arresti, sequestri di beni per oltre 12 milioni di euro e ha travolto anche i vertici di Patrimonio del Trentino.
Nel maggio 2025, Alessio era passato dal carcere agli arresti domiciliari, misura confermata dal Tribunale del Riesame che ha ritenuto meno afflittiva la detenzione presso la sua abitazione. La sua posizione riguardava soprattutto gli accordi illeciti per l’acquisizione dell’hotel di Levico, mentre il filone legato al traffico di droga riguardava principalmente il padre e il fratello.
Non era la prima volta che Alessio Agostini si trovava coinvolto in vicende giudiziarie. Nel 2011 aveva patteggiato una condanna a due anni per prostituzione minorile. Nel corso degli ultimi anni, la sua famiglia, pur mantenendo un profilo imprenditoriale rilevante nel Trentino, era finita al centro di indagini per attività illecite che avrebbero permesso di costruire un impero economico anche grazie a fondi illeciti e investimenti in società in crisi, soprattutto durante la pandemia.