Dopo l’arresto al largo di Gaza durante una missione umanitaria con la Freedom Flotilla, Greta Thunberg è finita nel mirino di Donald Trump, che l’ha definita “una persona arrabbiata” e le ha consigliato un corso di gestione della rabbia. La risposta dell’attivista, arrivata da Parigi, ha trasformato l’attacco in uno slogan potente.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha suggerito all'attivista svedese Greta Thunberg di frequentare corsi di gestione della rabbia.
L'1 giugno, Thunberg e altri 11 attivisti sono partiti dal porto di Catania con la nave della Freedom Flotilla, la Madleen. L'obiettivo del gruppo era quello di portare alcuni aiuti nella Striscia di Gaza. Allo stesso tempo, con questa azione simbolica, hanno anche contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza umanitaria che stanno vivendo i palestinesi abitanti nell’enclave.
Dopo oltre una settimana di navigazione, la Madleen si è avvicinata il 9 giugno, nelle prime ore del mattino, alle coste di Gaza. La barca a vela è stata fermata dalle forze israeliane e i 12 attivisti sono stati arrestati.
In un video preregistrato, l’attivista 22enne ha affermato di essere stata “rapita”.
Dopo l'arrivo in Israele, Thunberg e alcuni attivisti sono stati rimpatriati nei rispettivi Paesi di origine.
Trump ha commentato respingendo l'affermazione dell’attivista di essere stata rapita:
Il presidente americano, noto per le sue uscite spigolose, ha definito la 22enne una “persona strana”:
“Ho visto cosa è successo”, ha continuato Trump. “È sicuramente diversa. Gestione della rabbia. Penso che debba frequentare un corso di gestione della rabbia. Questa è la mia principale raccomandazione per lei”-
“Penso che il mondo abbia bisogno di molte più giovani donne arrabbiate, a dire il vero”: con questa frase, pronunciata a Parigi dopo l'espulsione da Israele, Greta Thunberg ha risposto a Trump. La 22enne ha trasformato, infatti, le sue parole in uno slogan. Un messaggio diretto, che rivendica voce, spazio e rabbia in un mondo segnato da ingiustizia e crisi.
Non è un segreto che Trump e Thunberg siano in disaccordo. I due hanno avuto una contesa anche durante il primo mandato di Trump nel 2019.
Quando Greta Thunberg è stata nominata Persona dell’anno da Time all’età di 17 anni, Trump aveva commentato “è ridicolo”. Anche allora aveva invitato l’attivista a “gestire il suo problema di rabbia”.
Quando Donald Trump ha perso le elezioni presidenziali del 5 novembre 2020 contro Joe Biden, e chiedeva di fermare il conteggio dei voti, Thunberg aveva replicato citando proprio le affermazioni di Trump di qualche tempo prima:
So ridiculous. Donald must work on his Anger Management problem, then go to a good old fashioned movie with a friend! Chill Donald, Chill! https://t.co/4RNVBqRYBA
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) November 5, 2020
L'attivista per il clima non è certo d’accordo con Trump su questo tema. Nel suo discorso al Summit delle Nazioni Unite sull’azione per il clima del 2019, Thunberg aveva rimproverato i leader mondiali per non aver fatto abbastanza per affrontare la crisi climatica.
In quell’occasione, il presidente americano aveva replicato descrivendola sarcasticamente:
Non è mancata la risposta di Thunberg quando è finito ufficialmente il primo mandato di Trump nel gennaio 2021: