11 Jun, 2025 - 10:30

Chi era Giuseppe Pellizzeri, l'ufficiale della Guardia Costiera ucciso a Siracusa: fermato il killer

Chi era Giuseppe Pellizzeri, l'ufficiale della Guardia Costiera ucciso a Siracusa: fermato il killer

Si chiamava Giuseppe Pellizzeri l'uomo che ieri, 10 giugno 2025, è stato ucciso a colpi di pistola in via Elorina, a Siracusa. Trentasette anni, sposato e in attesa di un figlio, l'uomo prestava servizio come ufficiale nel corpo della Guardia Costiera. Il presunto killer, Francesco Mirabella, di 30 anni, si è già costituito.Tra le loro famiglie ci sarebbero stati da tempo attriti per motivi economici.

Chi era Giuseppe Pellizzeri, l'uomo ucciso a Siracusa

Formatosi all'Accademia navale e all'Università Federico II di Napoli come ingegnere, Pellizzeri era da anni in servizio nel corpo della Guardia Costiera. Professionista stimato e rispettato, si era occupato della ristrutturazione di alcune importanti infrastrutture portuali del Siracusano. Ma era anche attivo nell'ambito della sicurezza sul lavoro.

Insieme alla moglie, in dolce attesa, viveva proprio a Siracusa, dove era conosciuto e benvoluto. Lì ieri, 10 giugno, ha perso la vita, freddato a colpi di pistola da un altro uomo. È successo tutto in pochi attimi, attorno alle 18, in via Elorina, un'arteria solitamente trafficata che collega la città alle vicine zone balneari. 

Pellizzeri e l'aggressore si erano dati appuntamento in un bar per un chiarimento. Al culmine di una lite verbale, il secondo ha estratto una pistola e ha fatto fuoco, colpendo il 37enne per almeno due volte, una delle quali al petto. Gli spari hanno creato il panico tra i presenti. Alcuni si sono dati alla fuga. 

L'allarme è scattato poco dopo: all'arrivo dei soccorritori, Pellizzeri era ancora vivo, ma in condizioni gravissime. È stato trasportato d'urgenza in ospedale, dove si è spento, alla fine, nonostante il disperato tentativo dei medici di salvarlo. 

Il killer si è costituito: si tratta di Francesco Mirabella

Dopo aver appreso la notizia della sua morte, Francesco Mirabella, accompagnato da un avvocato, si è consegnato spontaneamente alle forze dell'ordine. Ha ammesso le proprie responsabilità e indicato il luogo dove aveva nascosto l'arma del delitto, una calibro 7,65, poi recuperata dai carabinieri.

Secondo la sua versione, il movente sarebbe legato a questioni economiche: lui e il padre avrebbero vantato un credito di qualche migliaia di euro - relativo all'affitto di un magazzino - nei confronti della famiglia della vittima, proprietaria del noto ristorante "Ostrica Park" e attiva nel commercio del pesce.

L'incontro, al quale avrebbe partecipato anche il padre di Mirabella, era stato pensato per chiarire la situazione, dopo una presunta aggressione subita dal fratello. Nessuno poteva immaginare un epilogo simile. 

Sconvolta la comunità locale: tanti i messaggi di cordoglio sui social

La comunità di Siracusa è sotto shock. In poche ore, in centinaia hanno rivolto un pensiero alla vittima e alla sua famiglia. "Giuseppe non era solo un eccellente ufficiale; era un uomo di straordinarie qualità umane e professionali, un vero esempio di dedizione, coraggio e integrità [...]. Il vuoto che lascia è immenso", si legge sui social dell'USMI Marina-Guardia Costiera.

Non mancano i messaggi di amici e colleghi. "Giuseppe era una persona buona, gentile e sempre disponibile. L'amico che tutti avrebbero voluto", scrive uno di loro. "Stasera è accaduto qualcosa di devastante [...]. Un essere ignobile ha ucciso una delle persone più gentili, buone, intelligenti e disponibili che il Corpo abbia mai avuto", aggiunge, commosso, un altro utente.

Tutti si chiedono come sia stato possibile arrivare a tanto. Lo chiariranno le indagini, coordinate dal pm Stefano Priolo. Per Mirabella, fino a ieri incensurato, è scattato il fermo per omicidio. Nelle prossime ore sarà riascoltato dal gip, davanti al quale potrà decidere di fornire - o meno - ulteriori dettagli sull'accaduto. 

Intanto, l'autopsia stabilirà quanti colpi siano stati inferti alla vittima e la loro natura: informazioni cruciali per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti. Fatti che seguono di appena qualche giorno quelli di Saronno, dove Elena Pagani ha accoltellato e ucciso il suocero Romolo Baldo, 87 anni, vedovo, per screzi legati alla loro convivenza domestica. 

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