Era il 5 settembre 2021: Daniela Gaiani fu trovata senza vita nel suo letto, all'interno dell'appartamento a Castello D'Argile, nel Bolognese, che condivideva con il marito Leonardo Magri. A distanza di quasi quattro anni da allora, l'uomo è stato rinviato a giudizio.
Magri, oggi 63enne, è accusato di omicidio aggravato dai futili motivi e dalla relazione sentimentale. Lui, che è a piede libero, si è sempre proclamato innocente.
Daniela Gaiani aveva 58 anni ed era originaria di Cento, in provincia di Ferrara. La mattina del 5 settembre 2021 venne trovata impiccata alla spalliera del letto.
Un presunto suicidio, ipotizzato anche tenendo conto dei problemi di depressione della donna, che destò subito dei sospetti. A dare l'allarme era stato il marito Leonardo Magri: aveva raccontato agli inquirenti di essere rientrato a notte fonda e di non essersi accorto che la moglie fosse già deceduta.
Se ne sarebbe reso conto solo la mattina successiva, quando aveva provato invano a rianimarla. Dopo tre anni di indagini complesse, lo scorso febbraio il pm Augusto Borghini aveva chiesto che il 63enne venisse processato.
Oggi, mercoledì 11 giugno 2025, il gup del Tribunale di Bologna, Salvatore Romito, ha deciso di rinviare a giudizio Magri, difeso dall'avvocato Ermanno Corso.
Secondo l'accusa Daniela è stata strangolata e non si è suicidata.
Per il pm, quello che inizialmente sembrava un suicidio, è in realtà l'ennesimo femminicidio. A incastrare l'uomo, secondo l'accusa, ci sarebbero diversi elementi.
Come riferisce Il Corriere di Bologna, la perizia tossicologica stabilì che Daniela Gaiani aveva nel sangue un'elevata quantità di alcol e psicofarmaci, tanto da non poter avere la forza di stringere la corda.
Ulteriori incongruenze emersero in seguito alle attività tecniche del Ris. La fettuccia con cui Daniela si sarebbe impiccata non presentava parti sottoposte a tensione.
Inoltre, secondo la perizia cinematica, il corpo era stato spostato prima che arrivasse la rigidità cadaverica. Quindi, secondo gli esperti, Daniela non era morta nel suo letto.
Per il medico legale della Procura, la donna poteva essere deceduta tra le 21 e le 24 del 4 settembre, ma presumibilmente anche prima delle 21, quando il marito aveva riferito di essere a casa.
Stando alla sua testimonianza, era poi uscito e rientrato brevemente per portare le sigarette alla moglie.
Secondo la Procura Leonardo Magri avrebbe ucciso la moglie perché da tempo aveva un'amante e desiderava vivere la sua relazione extraconiugale liberamente.
Alla donna con cui aveva una storia, aveva raccontato di aver trovato Daniela morta sul divano, contraddicendosi rispetto a quanto riferito al pm.
L'uomo aveva scelto di non avvalersi della facoltà di non rispondere, rispondendo alle domande del pm in un lungo interrogatorio, ma evidentemente senza convincerlo della propria innocenza, che continua a sostenere.
Il processo inizierà il prossimo 24 settembre davanti alla Corte d'Assise, presieduta dal giudice Fabio Cosentino.
ha detto Angela Gaiani, sorella di Daniela, come riportato sempre dal Corriere.
ha invece dichiarato il legale dell'imputato.
I familiari della vittima - sorella, fratello e genitori- si sono costituiti parti civili nel processo per il presunto femminicidio, insieme all'associazione "La Caramella Buona Onlus", che si occupa di contrastare la pedofilia e la violenza sulle donne, con l'avvocata Barbara Iannuccelli.