12 Jun, 2025 - 17:03

Israele pronta a colpire l’Iran? Ecco perché i fantasmi di guerra tornano ad agitare il Medio Oriente

Israele pronta a colpire l’Iran? Ecco perché i fantasmi di guerra tornano ad agitare il Medio Oriente

L’ombra di un nuovo conflitto si allunga sul Medio Oriente. Tel Aviv sarebbe pronta ad agire militarmente contro l’Iran, accusato di aver superato i limiti del programma nucleare imposti dagli accordi internazionali. Le tensioni tra Israele e Teheran tornano a salire, mentre l’amministrazione Trump, impegnata in delicati colloqui con la Repubblica islamica, cerca di evitare un’escalation che potrebbe infiammare l’intera regione. Ma la strada del dialogo appare sempre più fragile.

Israele minaccia l’Iran ma Trump frena

Israele avrebbe informato i funzionari statunitensi di essere pronta a lanciare un'operazione militare contro l'Iran. Lo riporta CBS News, citando diverse fonti.

Sebbene il rischio di un'escalation tra Israele e Iran non sia mai svanito del tutto negli ultimi mesi, i nuovi sviluppi fanno aumentare i timori.

La notizia è arrivata poco prima della risoluzione del consiglio di amministrazione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (IAEA), che accusa l'Iran di aver violato gli obblighi di non proliferazione. Una mossa che potrebbe complicare ulteriormente i colloqui sul nucleare tra Teheran e Washington.

Raggiungere un nuovo accordo sul nucleare resta una priorità dell’amministrazione americana. Un’eventuale azione militare israeliana, quindi, avverrebbe con tutta probabilità senza il supporto diretto, né militare né di intelligence, degli Stati Uniti. L’amministrazione Trump è attualmente impegnata in trattative con Teheran per un accordo preliminare che limiti il programma nucleare iraniano. I colloqui sono in fase avanzata ma resta incerto quanto le parti siano realmente vicine a un’intesa.

In un recente intervento dell’11 giugno al Kennedy Center, il presidente Donald Trump ha ribadito che gli Stati Uniti non vogliono che l’Iran sviluppi un’arma nucleare. Tuttavia, la Casa Bianca lamenta la lentezza dei negoziati e l’irremovibilità di Teheran su alcuni punti chiave.

Nonostante la delicatezza delle trattative, Tel Aviv rimane scettica sul dialogo con l’Iran. In questo scenario, un attacco unilaterale da parte di Israele rappresenterebbe una frattura con Washington.

L’amministrazione Trump, infatti, negli ultimi mesi ha cercato di evitare un’escalation nella regione. A fine maggio, il presidente americano ha dichiarato di aver chiesto al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di astenersi da un’azione militare, proprio per dare spazio ai negoziati in corso.

Secondo quanto riferito da NBC News, le fonti statunitensi non sarebbero a conoscenza di un coinvolgimento operativo pianificato da parte americana. 

Preoccupazione Usa e minacce iraniane

I funzionari statunitensi sono in stato di allerta per la possibilità concreta di un attacco israeliano. Le preoccupazioni dell’amministrazione Trump si concentrano sul rischio di ritorsioni iraniane contro personale, infrastrutture e risorse americane situate nella regione.

Gli Stati Uniti hanno anche autorizzato l’evacuazione del personale non essenziale dall’ambasciata in Iraq. Intanto, il Pentagono ha autorizzato la partenza volontaria delle famiglie dei militari da tutte le sedi operative del Comando Centrale Usa in Medio Oriente.

Un segnale chiaro che, pur senza un coinvolgimento diretto, Washington non impedirebbe a Tel Aviv di agire militarmente contro l’Iran.

Il ruolo degli Stati Uniti resta comunque centrale: da un lato c’è il rischio di vedere fallire gli sforzi diplomatici sul nucleare, dall’altro quello del rischio di scoppio di un conflitto regionale esteso.

L’11 giugno, il comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, Hossein Salami, ha dichiarato che l’Iran è pronto a rispondere con forza a qualsiasi attacco da parte di Israele, secondo quanto riportato da diversi media internazionali.

Un conflitto mai sopito

Le tensioni tra Israele e Iran erano tornate a livelli critici già nell’ottobre 2024. Teheran aveva lanciato circa 200 missili balistici contro obiettivi israeliani. La risposta di Tel Aviv è arrivata poche settimane dopo: il 26 ottobre, l’aviazione israeliana ha condotto raid aerei su obiettivi militari iraniani.

Le relazioni tra i due Paesi sono storicamente difficili. La profonda sfiducia, alimentata da decenni di retorica ostile e minacce reciproche, tiene vivi gli spettri di una guerra che potrebbe riaccendersi in qualsiasi momento. Oggi, il ritorno dei “fantasmi di guerra” agita di nuovo il Medio Oriente, in un clima internazionale già segnato da instabilità e tensioni globali.

LEGGI ANCHE