13 Jun, 2025 - 14:29

Quali sono le ambizioni nucleari dell’Iran? I siti chiave, gli obiettivi e le controversie

Quali sono le ambizioni nucleari dell’Iran? I siti chiave, gli obiettivi e le controversie

Dietro l’ultima offensiva militare israeliana contro l’Iran si nasconde un conflitto ben più profondo. Al centro dello scontro, le ambizioni atomiche della Repubblica Islamica. Qual è la storia del programma nucleare iraniano e perché genera tensioni a livello globale?

Le ambizioni nucleari dell’Iran

Nelle prime ore del 13 giugno 2025, Israele ha lanciato un'azione militare contro l'Iran. L'operazione, denominata Rising Lion, ha colpito diversi obiettivi tra cui siti nucleari.

Al centro degli attacchi israeliani c'è il controverso programma nucleare iraniano.

L'Iran e lo sviluppo della tecnologia nucleare

L'Iran ha iniziato a sviluppare la tecnologia nucleare negli anni '70.

Con la rivoluzione islamica del 1979 e la successiva guerra con l’Iraq, il programma nucleare del Paese ha subito una pausa, per poi riprendere circa un decennio dopo.

Negli anni '90, la Repubblica Islamica ha iniziato a perseguire lo sviluppo della capacità nucleare con attività di estrazione di uranio e sperimentazione dell’arricchimento.

Nel 2002, il Consiglio nazionale della resistenza iraniana ha reso pubblica l’esistenza di impianti nucleari segreti nelle località di Arak e Natanz. L’anno successivo, le autorità iraniane hanno ammesso ufficialmente l’esistenza di tali siti, riconoscendo di aver condotto “esperimenti di arricchimento su piccola scala” per produrre uranio a basso arricchimento destinato alla produzione di energia elettrica. Successivamente, Teheran ha sospeso temporaneamente queste attività ma le ha riprese nel 2005.

L'accordo sul nucleare iraniano del 2015 prevede di limitare il programma nucleare iraniano in cambio dell'allentamento delle sanzioni e di altre disposizioni. È stato firmato dall’Iran, dai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Francia, Germania, Cina, Russia, Regno Unito) e dall'Unione Europea.

In base all'accordo, a Teheran era consentito arricchire l'uranio solo fino al 3,67 per cento di purezza, sufficiente per l'energia nucleare civile e la ricerca ma non per fini militari.

Nel 2018, durante il primo mandato di Donald Trump, gli Stati Uniti hanno annunciato il ritiro dall'accordo. Teheran ha successivamente abbandonato i limiti imposti al proprio programma nucleare.

Per la prima volta in circa vent’anni, il 12 giugno 2025, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) ha approvato una risoluzione che dichiara l'Iran in violazione degli obblighi di non proliferazione. L'agenzia accusava da tempo Teheran di non rispettare tali obblighi.

Prima della risoluzione, i media statunitensi, citando funzionari americani, avevano già riportato che Israele era pronta a lanciare un'operazione militare contro l'Iran

Il presidente americano Trump aveva dichiarato di non volere che Israele attaccasse l'Iran mentre erano in corso i negoziati per un nuovo accordo sul nucleare. L’amministrazione ha poi affermato di non essere coinvolta negli attacchi.

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Anche se i negoziati erano in corso, Teheran è rimasta ferma sul proprio diritto di arricchire l'uranio. Trump ha avvertito Teheran di accettare un accordo sul nucleare, affermando che “c'è ancora tempo per porre fine a questo massacro, con i prossimi attacchi già pianificati che saranno ancora più brutali”.

I siti chiave del programma nucleare iraniano

L'impianto di Natanz, situato a circa 241 chilometri a sud della capitale Teheran, è il principale sito di arricchimento del Paese. In questo sito si sviluppa una parte avanzata del programma nucleare iraniano. Secondo gli analisti, qui si progettano e si assemblano centrifughe utilizzate per l’arricchimento dell’uranio, una tecnologia fondamentale che consente di trasformare l’uranio in combustibile nucleare.

L'impianto nucleare di Fordow si trova a circa 100 chilometri a sud-ovest di Teheran. È dotato di barriere antiaeree e sarebbe progettato per resistere agli attacchi aerei.

La centrale di Bushehr, situata sul Golfo Persico, è la prima del Paese. È stata costruita con l’aiuto della Russia ed è destinata alla produzione di energia.

Il reattore ad acqua pesante di Arak ospita impianti per la conversione dell’uranio, una fase intermedia del ciclo nucleare.

Le controversie internazionali

Sebbene l'Iran affermi di voler sviluppare la tecnologia nucleare per scopi pacifici, diverse potenze internazionali, in particolare Israele e gli Stati Uniti, temono che Teheran abbia perseguito un programma volto allo sviluppo di armi nucleari.

Il principale sospetto della comunità internazionale riguarda la capacità dell’Iran di arricchire uranio a livelli vicini a quelli necessari per la realizzazione di un ordigno nucleare, soprattutto dopo il ritiro unilaterale degli Stati Uniti dall'accordo.

Israele considera l’eventuale armamento nucleare dell’Iran una minaccia esistenziale. L’ultima escalation, con l’Operazione Rising Lion, ha segnato una nuova fase di tensione aperta.

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