13 Jun, 2025 - 15:09

Villa Pamphili, chi è l'uomo fermato in Grecia? Ecco cosa sappiamo

Villa Pamphili, chi è l'uomo fermato in Grecia? Ecco cosa sappiamo

È stato arrestato sull'isola greca di Skiantos l'uomo sospettato di aver ucciso la neonata di circa otto mesi e, forse, anche la madre della piccola, i cui corpi sono stati trovati sabato scorso nel parco di Villa Doria Pamphili, a Roma. Si tratta di un cittadino statunitense, come le due vittime: ecco cos'altro sappiamo finora.

Chi è l'uomo fermato in Grecia per i fatti di Villa Pamphili

L'uomo, di cui l'identità non è stata ancora resa nota, avrebbe tratti latini, ma parlerebbe fluentemente l'italiano, segno che potrebbe aver trascorso nel nostro Paese un soggiorno prolungato o, quantomeno, ripetuto nel tempo. Il suo arresto, avvenuto oggi, 13 giugno 2025, in Grecia, è arrivato dopo un'intensa e delicata attività investigativa, grazie al lavoro congiunto della Procura di Roma, della Squadra Mobile e delle autorità greche. 

Fondamentale, per rintracciarlo, il fatto che, nonostante la fuga, avrebbe continuato ad usare il suo telefono cellulare, lasciando tracce digitali decisive per la geolocalizzazione. Al momento è accusato con certezza solo dell'omicidio della neonata, morta per strangolamento - dopo essere stata picchiata - alcuni giorni dopo la madre, le cui cause del decesso restano invece da chiarire. Le ipotesi, secondo le prime indiscrezioni, vanno dalla morte naturale a un possibile avvelenamento o "soffocamento dolce".

La preziosa testimonianza di un telespettatore a "Chi l'ha visto?"

Con i fatti di oggi, si segna una svolta importante nella vicenda, che da giorni tiene l'opinione pubblica con il fiato sospeso. Non è un caso che - oltre ai filmati delle mense dei poveri attive nella Capitale, in particolare quelle gestite dalla Caritas e dalla comunità di Sant'Egidio - abbia svolto un ruolo importante, per risalire al sospettato, il racconto fornito da uno spettatore alla trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?". 

Durante l'ultima puntata del programma, mercoledì scorso, questa persona "ha raccontato di aver visto in una piazza centrale di Roma una donna con in braccio una bambina mentre veniva strattonata da un uomo", si legge sulle pagine social del programma Rai. "Era una bruttissima scena - avrebbe detto - perché l'uomo era in evidente stato di alterazione".

Cosa sappiamo finora sulla morte della donna e della bambina

Una testimonianza che, incrociata con altri elementi, come i racconti di alcuni commercianti della zona di San Pietro, hanno permesso agli inquirenti di stringere ulteriormente il cerchio. Restano tanti, comunque, i dubbi da chiarire. Primo fra tutti, se l'uomo fosse il papà della bambina. E quale fosse davvero il suo rapporto con la madre.

La diversa fisionomia delle vittime - carnagione e capelli chiari - e quella di lui fa pensare che non ci siano tra loro legami biologici. Solo il test del Dna, però, potrà chiarirlo con certezza. Ciò che sappiamo è che, dopo la morte della donna - di cui, a scopi identificativi, erano stati resi pubblici i tatuaggi - l'uomo ha tenuto con sé la piccola.

È possibile che abbia agito per disperazione, incapace di prendersi cura di lei, oppure per rabbia e frustrazione. Forse la bimba piangeva troppo perché aveva fame? Sembra che da giorni non mangiasse. Il suo corpicino era adagiato a pancia in giù tra le sterpaglie. A neanche 300 metri di distanza, fra gli oleandri, giaceva quello della madre, coperto da un sacco nero. 

La testimonianza dell'uomo che sabato scorso ha trovato il corpo senza vita della donna nel parco di Villa Pamphili a Roma - "Ore 14", 9 giugno 2025.

Cosa succede dopo l'arresto? Una breve sintesi

Tra i prossimi passi, ci sarà l'estradizione dell'uomo in Italia. Poi l'interrogatorio da parte dei magistrati, davanti ai quali egli potrà decidere se rivelare qualche dettaglio in più sull'accaduto. Messo di fronte all'evidenza, potrebbe ammettere le proprie responsabilità e spiegare le sue motivazioni, dando finalmente un volto alla tragedia.  

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