Israele ha colpito diversi obiettivi militari e il programma nucleare iraniano, uccidendo alti vertici e scienziati. L’offensiva rappresenta un’escalation significativa nelle tensioni già molto alte tra Teheran e Tel Aviv, con ripercussioni potenzialmente drammatiche per l’intera regione del Medio Oriente. Nel frattempo, gli attacchi si sono estesi a diverse città e si teme un aumento delle vittime civili.
Nelle prime ore del 13 giugno, Israele ha bombardato diversi obiettivi in Iran. Gli attacchi israeliani aumentano i timori di un conflitto totale in Medio Oriente. Tel Aviv ha agito senza l'assistenza degli Stati Uniti, ha affermato il segretario di Stato americano, Marco Rubio. Washington aveva già dichiarato l'intenzione di portare avanti gli sforzi diplomatici con Teheran al fine di raggiungere un accordo sul nucleare.
Gli attacchi israeliani aprono anche altri spiragli: c'è chi pensa che l'azione militare allontanerà ulteriormente l'Iran dall'Occidente, mentre altri sostengono che gli ultimi sviluppi possano rappresentare una spinta per un cambio di regime.
Forse è troppo presto per parlare di scenari futuri, dato che Tel Aviv ha annunciato che i bombardamenti continueranno per “tutti i giorni necessari”.
Nel frattempo, la Guida suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha minacciato Israele affermando che "deve aspettarsi una punizione severa". Fanno notizia anche le parole di Trump, che ha affermato che Teheran ha ancora tempo per raggiungere un accordo prima che "non resti più nulla" del Paese.
Gli attacchi sono stati estesi, nella giornata odierna, in diverse parti dell’Iran.
Israele ha preso di mira diversi obiettivi militari e il programma nucleare iraniano. Sono stati uccisi diversi alti comandanti militari del Paese.
Sono rimaste vittima dei bombardamenti israeliani del 13 giugno il comandante in capo della Guardia Rivoluzionaria Islamica iraniana, Hossein Salami, e il maggiore generale Mohammad Bagheri. Salami era stato nominato nel 2019 dall’Ayatollah Ali Khamenei. Era una delle figure più influenti del regime.
Tra i morti c’è anche l’ex capo del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale, Ali Shamkhani, considerato il secondo comandante in capo dopo l’Ayatollah Khamenei. Ucciso anche Amir Ali Hajizadeh, comandante della Forza aerospaziale del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, oltre al vice comandante in capo delle forze armate, Gholam Ali Rashid.
Nell’offensiva israeliana sono stati uccisi anche sei scienziati del programma nucleare iraniano. Tra loro, Fereydoun Abbasi, ex capo dell’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran; Mohammad Mehdi Tehranji, presidente dell’Università Islamica Azad; e Abdolhamid Minouchehr, che secondo i media avrebbe condotto ampie ricerche sul miglioramento dell’efficienza e della sicurezza degli impianti nucleari. Tra gli altri, Amir Hossein Faghihi, in precedenza vicepresidente dell’AEOI, e Motallebzadeh, anche lui scienziato nucleare.
Nelle immagini dell’attacco si vede come siano state colpite anche aree residenziali. In effetti, già in mattinata, si parlava della presenza di vittime civili. Almeno 70 persone hanno perso la vita e più di 320 sono rimaste ferite negli attacchi israeliani, riferiscono i media iraniani.
In attesa delle dichiarazioni ufficiali, si teme che il bilancio delle vittime possa aumentare drasticamente.
Negli attacchi della mattina sono stati colpiti diversi edifici nella capitale. Alcune immagini diffuse mostrano che un edificio governativo a Teheran risulta danneggiato.
Israele ha colpito obiettivi nelle città di Shiraz, nel centro meridionale, e Tabriz, nell’Iran nordoccidentale. Gli attacchi a Tabriz avrebbero danneggiato anche l’aeroporto internazionale della città e la base militare di Shahid Fakhouri.
Sono state segnalate diverse esplosioni presso l’impianto della città di Natanz. Si tratta del principale e più grande centro di arricchimento dell’uranio iraniano.