13 Jun, 2025 - 18:58

Chi è Rexal Ford ed è davvero lui il killer di madre e figlia a Villa Pamphili?

Chi è Rexal Ford ed è davvero lui il killer di madre e figlia a Villa Pamphili?

Sei giorni dopo il tragico ritrovamento dei corpi senza vita di una giovane donna e della sua bambina nel parco romano di Villa Pamphili, il caso ha preso una svolta decisiva: la Procura di Roma ha identificato un sospettato, Rexal Ford, cittadino americano di 46 anni, ora arrestato in Grecia. 

Chi è Rexal Ford? Età e origini

Rexal Ford è un cittadino statunitense di 46 anni, con precedenti per maltrattamenti negli Stati Uniti. La sua presenza in Italia risale ad almeno aprile 2025, secondo le prime ricostruzioni.

Ford aveva vissuto per settimane ai margini, insieme alla donna e alla bambina, utilizzando i servizi di associazioni caritatevoli e dormendo in una tenda fornita da una comunità di assistenza ai senzatetto.

Durante la permanenza a Roma, Ford era stato notato da diversi testimoni per il suo atteggiamento minaccioso e per episodi di violenza: un commerciante lo ricorda come un uomo “molto alto, robusto e con un atteggiamento minaccioso”, mentre un clochard riferisce di un’aggressione a un bambino avvenuta circa un mese fa.

Le vittime, una donna di 29 anni e la sua bambina di circa sei mesi, entrambe americane, erano anch’esse senza fissa dimora.

Le prove contro Ford

L’identificazione di Ford come principale sospettato è avvenuta grazie a una serie di elementi investigativi incrociati:

  • Testimonianze oculari: Più persone hanno riferito di averlo visto litigare violentemente con la donna nei giorni precedenti al ritrovamento dei corpi. Un testimone, intervenuto al programma “Chi l’ha visto?”, ha raccontato di una scena di violenza durante la quale Ford avrebbe strattonato la donna mentre teneva la bambina in braccio.
  • Documenti e tatuaggi: La polizia è risalita all’identità della donna e di Ford grazie ai tatuaggi della vittima e a un documento che l’uomo aveva consegnato a un ente caritatevole, oltre che durante un controllo di polizia avvenuto dopo una segnalazione per lite.
  • Tracce tecnologiche: Decisivo è stato il cellulare di Ford, che ha permesso agli investigatori di seguirne gli spostamenti fino all’isola greca di Skiathos, dove è stato arrestato mentre cercava di confondersi tra i turisti.
  • Comportamento sospetto: Dopo la morte delle due, Ford si è dato alla fuga, acquistando un biglietto aereo con carta di credito per la Grecia e lasciando i corpi senza chiamare i soccorsi. Questo atteggiamento è stato definito “poco comprensibile” dagli inquirenti e costituisce un ulteriore elemento di sospetto.

La dinamica dei delitti

Secondo gli esiti dell’autopsia, la bambina sarebbe morta per soffocamento dopo essere stata picchiata e lasciata a digiuno per diversi giorni, come confermato dalla totale assenza di cibo nello stomaco e nell’intestino. La madre, invece, era morta da almeno quattro giorni prima del ritrovamento e le cause esatte del decesso sono ancora oggetto di indagine.

Al momento, la Procura di Roma ha formalmente accusato Ford solo dell’omicidio della bambina e della soppressione di cadavere, in attesa dei risultati dell’autopsia sulla madre per stabilire se possa essere contestato anche il secondo omicidio.

Rexal Ford è davvero il killer?

Gli elementi a carico di Ford sono numerosi e consistenti, ma al momento non esiste ancora una confessione o una prova scientifica definitiva che lo incastri come autore di entrambi gli omicidi.

Ford, durante l’interrogatorio, ha dichiarato di essere il padre della bambina, ma la Procura attende l’esito dell’esame del DNA per confermare il legame parentale. Gli inquirenti sottolineano che, pur mancando ancora la certezza assoluta, il quadro indiziario è “robusto” e Ford resta il principale sospettato.

Le indagini continuano per chiarire tutti i dettagli della vicenda, compresa la dinamica degli omicidi e il movente, ma la fuga di Ford e il suo comportamento successivo ai delitti rafforzano i sospetti a suo carico.

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