David Beckham sta per entrare nella cerchia ristretta di personalità insignite del titolo onorifico più prestigioso del Regno Unito. Il 27 giugno, nell’ambito degli onori ufficiali per il compleanno del re Carlo III, l’ex leggenda del calcio britannico è stato nominato ufficialmente cavaliere: d’ora in avanti sarà Sir David Beckham, con Victoria Beckham che assume il titolo di Lady Beckham.
La cerimonia formale di investitura avverrà prossimamente a corte, ma è già chiaro che questo onore, molto atteso, celebra non solo i suoi meriti sportivi - con sei Premier League, un trionfo in Champions e successi in quattro paesi -, ma anche il suo impegno filantropico, iniziato con un prestigioso OBE assegnato dalla regina nel 2003.
Con i suoi 50 anni compiuti nel maggio scorso, Beckham è già entrato nella storia del calcio inglese: nell’arco della sua carriera ha totalizzato 115 presenze con la nazionale, di cui 59 da capitano, guadagnandosi un posto nella English Football Hall of Fame nel 2008 e nella Premier League Hall of Fame nel 2021.
Il suo talento lo ha portato a brillare nel Manchester United, Real Madrid, LA Galaxy, Paris Saint-Germain e persino il Milan, raccogliendo stima ovunque andasse.
Oltre al glorioso curriculum da calciatore, Beckham ha conquistato il mondo come icona globale, sia nello sport che nello spettacolo. Il suo fascino trascende i campi da gioco: sposato con Victoria - ex Spice Girl oggi stilista affermata - e padre di quattro figli, è riuscito a costruire un brand personale solido, tra passioni emergenti come il giardinaggio e il design.
Oltre alla sua fama internazionale, il riconoscimento di Sir Beckham sottolinea il suo ruolo sociale. Ambasciatore UNICEF dal 2005, dal 2024 è ufficialmente legato alla King's Foundation, la fondazione voluta da re Carlo, che promuove l’educazione ambientale e l’accesso alla natura per i giovani.
Non sorprende, quindi, che il suo legame con la monarchia si sia consolidato anche attraverso eventi come il Chelsea Flower Show, dove è stato fotografato al fianco di re Carlo e regina Camilla.
In un commento rilasciato all’epoca, Beckham aveva spiegato la sua motivazione personale: "Mi entusiasma lavorare con la King’s Foundation, sensibilizzare sull’importanza dell’educazione e della natura per i giovani, e imparare competenze rurali”.
Questa nomina a cavaliere non è dunque una semplice ricompensa per il passato, ma una conferma del suo ruolo attivo nel presente e nel futuro britannico.
L’ufficialità della nomina ha scatenato un’ondata di applausi tra i fan e i colleghi, ma non ha spento i riflettori su alcuni episodi recenti: l'assenza - insieme a quella della moglie Nicola Peltz - del figlio Brooklyn dal 50° compleanno del padre ha riacceso rumor di tensioni familiari.
Ciononostante, uomini celebri come Gary Oldman e Roger Daltrey sono stati anch’essi insigniti nello stesso ordine d’onore, collegando Beckham a un pantheon di stelle britanniche.
Al di là del gossip, però, resta la portata simbolica del titolo: un ex calciatore diventato icona globale, ora ufficialmente un "cavaliere del regno". Con la sua trasformazione da Beckham a Sir Beckham, la corona riconosce uno stile di vita dedicato non solo alla vittoria in campo, ma anche alla causa sociale.