14 Jun, 2025 - 17:28

Villa Pamphili, spunta foto di Rexal Ford con la bambina in braccio: tutti i misteri da chiarire

Villa Pamphili, spunta foto di Rexal Ford con la bambina in braccio: tutti i misteri da chiarire

Sembra un papà come tanti altri, mentre tiene una bambina di pochi mesi in braccio. Ma l'uomo immortalato nella nuova immagine condivisa da Chi l'ha visto? è Rexal Ford, il 46enne californiano accusato di omicidio e soppressione di cadavere della piccola e, probabilmente, anche di sua madre. Entrambe sono state trovate senza vita a poche centinaia di metri di distanza nel parco di Villa Pamphili a Roma, lo scorso 7 giugno.

L'uomo è stato fermato ieri, venerdì 13 giugno 2025, nell'isola greca di Skiathos, rintracciato grazie a un'intensa attività investigativa.

Il servizio sul caso de La vita in Diretta - 13/06/2025

La foto di Rexal Ford con la bambina (poi uccisa) in braccio, diffusa da Chi l'ha visto?

Nell'immagine Rexal Ford, il presunto killer di Villa Pamphili, parla con alcuni agenti di polizia: indossa pantaloncini, maglietta e un cappellino con visiera. La piccola, che porta in braccio, ha un vestitino rosa: un indumento simile sarà ritrovato in un cestino della spazzatura nel parco, dopo la macabra scoperta dei cadaveri.

Stando a quanto riportato dalla trasmissione TV, l'immagine risale al 5 giugno, ossia due giorni prima che i corpi fossero notati tra i rovi. Gli agenti erano stati allertati a causa del pianto disperato della piccola: Ford aveva riferito di esserne il padre. Una circostanza che dovrà essere confermata dall'esame del DNA.

La madre della bimba, bionda e di circa 30 anni, non è stata ancora identificata con certezza: da chiarire se anche lei sia una cittadina statunitense. Di certo è stata vista più volte insieme all'uomo e anche fotografata insieme a lui in un precedente controllo di polizia lo scorso 20 maggio.

L'immagine con la donna e la bambina ancora in vita: "Lei è mia moglie"

La prima foto di Rexal Ford in compagnia delle vittime era stata già diffusa da Chi l'ha visto?. Scattata a Campo de' Fiori, a Roma, ritrae l’uomo con una ferita sanguinante alla testa: la donna, seduta accanto, gli porge un fazzoletto bagnato, mentre la piccola è in braccio alla madre.

Gli agenti erano intervenuti dopo la segnalazione di una lite violenta. Ford aveva detto, in italiano, di essersi ferito cadendo. In quell'occasione aveva fatto vedere il passaporto e fornito anche un nome, probabilmente falso, della donna. Lei si era presentata come la moglie e non aveva documenti con sé.

Il controllo si era chiuso senza conseguenze, ma una poliziotta aveva comunque deciso di scattare una foto con il cellulare. Così come un ristoratore del posto, che poi l'ha inviata alla trasmissione Rai.

I punti da chiarire

Stando ad alcune testimonianze, la donna era ancora viva il 3 giugno. Due giorni dopo Ford era ricomparso da solo con la bimba e un trolley, fermato nuovamente dalla polizia, mentre cercava di salire in una struttura ricettiva nonostante non fosse registrato.

Alla stessa poliziotta che l'aveva fermato giorni prima, aveva raccontato che la moglie "era partita".

Sono molti i punti oscuri di questa agghiacciante vicenda. Oltre all'identità delle vittime, restano da chiarire anche le cause del decesso della donna, per capire se si tratti di omicidio. La bimba, stando all'autopsia, sarebbe stata picchiata e soffocata.

Al momento non sono emersi legami "ufficiali" tra le vittime e Rexal Fordche si spacciava per un regista americano sfruttando un caso di omonimia, come scrive Il Corriere della Sera.

Gli inquirenti hanno identificato il presunto killer anche grazie a un'importante testimonianza arrivata nell'ultima puntata di Chi l'ha visto?, incrociandola con i movimenti della sua carta di credito e le celle telefoniche. 

Non è nota la sua effettiva disponibilità economica, ma a Roma frequentava le mense per i poveri e viveva all'interno del parco, trovando rifugio in una tenda donata da enti che si occupano di senzatetto.

Alcuni testimoni hanno dichiarato di averlo notato già ad aprile nella Capitale. Il suo nome, però, non risulta nei database dei turisti. 

L'uomo è ancora in Grecia e non sono certi i tempi per la sua estradizione: potrebbero passare anche 20/25 giorni. Ma resta aperta anche l'ipotesi che gli USA richiedano il suo rientro.

La Procura, riporta l'Ansa, non esclude una missione in Grecia per ascoltare l'indagato.

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