15 Jun, 2025 - 11:56

Garlasco, a chi appartiene la nuova impronta sulla scena del delitto? Non era mai stata repertata

Garlasco, a chi appartiene la nuova impronta sulla scena del delitto? Non era mai stata repertata

A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso Garlasco si arricchisce di un nuovo, clamoroso elemento che potrebbe riscrivere la storia giudiziaria di uno dei delitti più discussi d’Italia.

Sul primo gradino della scala interna della villetta di via Pascoli, dove il 13 agosto 2007 fu ritrovato il corpo senza vita della giovane, è stata individuata una traccia ematica mai repertata durante le indagini iniziali: si tratta di un’impronta che potrebbe appartenere a una scarpa, rimasta invisibile agli occhi degli investigatori per quasi due decenni.

Garlasco, nuova impronta: una scoperta che riapre il caso

La nuova impronta è emersa grazie a una serie di rilievi condotti con tecnologie avanzate: laser scanner 3D, droni e sofisticati software di intelligenza artificiale.

Questi strumenti hanno permesso ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, in collaborazione con i Ris di Cagliari e il Racis di Roma, di eseguire una mappatura dettagliata della scena del crimine e di analizzare le macchie di sangue con la tecnica della Bloodstain Pattern Analysis (BPA). 

L’obiettivo: ricostruire con precisione la dinamica dell’aggressione e individuare eventuali nuovi elementi utili all’indagine.

Proprio durante queste operazioni, sul primo gradino della scala che conduce alla cantina – luogo dove fu gettato il corpo di Chiara – è stata individuata una traccia nel sangue mai segnalata nel rapporto dei Ris del 2007.

La particolarità di questa impronta sta nel suo disegno: tre linee parallele e regolari, equidistanti tra loro, che secondo gli esperti non possono essere il risultato di una semplice colatura o di un trascinamento di sangue.

“È un’immagine figurata lasciata da un agente esterno”, ha spiegato la professoressa Luisa Regimenti, medico legale dell’Università di Tor Vergata, ipotizzando che si tratti dell’impronta di una scarpa impressa quando il sangue era ancora fresco, circostanza che spiegherebbe la nitidezza delle forme osservate.

Le implicazioni investigative

La scoperta di questa nuova impronta ha portato la Procura di Pavia a intensificare le indagini, ipotizzando la presenza di più di un assassino sulla scena del crimine.

Attualmente, Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, è indagato per omicidio in concorso, mentre gli inquirenti sono alla ricerca di possibili complici. La nuova traccia si trova poco oltre l’orma di una “scarpa a pallini”, impronta già collegata ad Alberto Stasi, l’unico condannato per il delitto.

Parallelamente, è stata nuovamente analizzata un’impronta di mano sul muro delle scale, classificata come “impronta 33” e attribuita ad Andrea Sempio grazie alle nuove tecniche dattiloscopiche: ben 15 punti di corrispondenza con il palmo destro dell’indagato sono stati individuati.

Questa impronta, già repertata nel 2007 ma allora ritenuta “non utile”, oggi assume un peso decisivo nell’economia delle indagini.

Nuovi scenari e domande aperte

La presenza di una seconda impronta di scarpa, distinta da quella attribuita a Stasi, rafforza l’ipotesi che quella mattina nella villetta di Garlasco potessero essere presenti più persone coinvolte nell’omicidio.

Gli investigatori stanno ora cercando di risalire al modello e alla misura della scarpa responsabile della nuova traccia, per confrontarla con i soggetti che frequentavano abitualmente la casa o che avrebbero potuto avere accesso all’abitazione il giorno del delitto.

Le nuove indagini, supportate da strumenti tecnologici mai utilizzati prima sul caso, stanno riscrivendo la dinamica dell’omicidio di Chiara Poggi. L’analisi delle macchie di sangue, la mappatura 3D degli ambienti e la rivalutazione delle impronte digitali e palmari stanno portando alla luce dettagli finora rimasti nascosti, aprendo la strada a nuovi possibili scenari investigativi.

 

 

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